Voleva imitare gli "eroi" dei fumetti il tredicenne che si è ucciso a Bubbio

Voleva imitare gli "eroi" dei fumetti il tredicenne che si è ucciso a Bubbio Amici e conoscenti escludono l'ipotesi del suicidio Voleva imitare gli "eroi" dei fumetti il tredicenne che si è ucciso a Bubbio Ha approfittato dell'assenza dei genitori per caricare il fucile - Poi ha legato il grilletto con una cordicella, legandola alla porta - Il dolore dei compagni di scuola - Oggi il funerale (Dal nostro inviato speciale) Bubbio, 13 gennaio. «Stavo giocando, è stata una disgrazia, non c'è alcuna spiegazione che possa far credere a qualcosa d'altro». A parlare è un'amica della maestra Vera Bosia, la mamma di Piero Stefano Santi, Pierino per i genitori e gli amici, il ragazzo di 13 anni, allievo della terza media, che ieri nella sua stanzetta, a Bubbio, s'è ucciso con un colpo di fucile al cuore. Impossibile parlare con la mamma, non ne ha la forza, distrutta dalla morte dell'unico figlio. Vano anche il tentativo di poter incontrare il padre, Paolo Santi, 54 anni, vicesindaco di questo ridente comune agricolo. E' possibile che un bambino di 13 anni decida di uccidersi, si armi del fucile da caccia del padre, si spari al cuore? Per i genitori di Pierino, la risposta è no. «Era un bambino che aveva tutto — dice ancora l'amica della mamma, e la sua voce riporta il pensiero angoscioso dei genitori —, non c'era motivo perché dovesse spararsi. Come a tutti i ragazzi, anche a lui piacevano le armi. Quando ha potuto prendere, non visto, la doppietta del papà, l'ha fatto. Poi è successo quel ch'è successo ». La disgrazia è avvenuta nel pomeriggio di ieri. Pierino, solo in casa, prende dall'ar madio della sua stanza il fucile del padre, lo carica con un panettone per abbattere i cinghiali. Poiché non riesce a sparare, lega il grilletto con una cordicella che collega alla chiave della porta, uno strattone tenendo l'arma per le canne, parte il colpo. Raggiunto al cuore, il ragazzo cade fulminato, riverso sul lettino che era alle sue spalle. Così lo ritrova poco dopo il padre, rientrato da una breve assenza, non più di un'ora. Suicidio? Disgrazia? Non si è ancora potuto stabilire. Il sostituto procuratore dottor Poggi, dopo un primo sopralluogo, ha incaricato il maresciallo Pignatelli, comandante la stazione carabinieri di Bubbio, di proseguire le indagini. «Non c'era nulla che potesse far presagire l'idea del suicidio», dice il dottor Migliora, medico condotto del paese, il cui figlio Enrico era amico da sempre di Pierino. All'idea che lo studente tredicenne si sia tolto la vita, la prima reazione è stata d'incredulità. Sulla tragedia di Pierino Santi vi sono ragionevoli dubbi, probabilmente sarà impossibile stabilire la verità. «Era vivace, forse troppo — azzarda qualcuno — voleva più di quanto sia possibile per un ragazzo della sua età, mentre i genitori cercavano di farlo pensare unicamente allo studio. Potrebbe aver avuto paura di non riuscire a scuola di dare una delusione ai suoi». E' possibile che un ragazzino di tredici anni decida di morire per così poco? La risposta è no, ma c'è quella cordicella legata al grilletto della doppietta ed alla chiave della porta, lo strattone tenendo l'arma impugnata per le canne. Stava giocando, forse aveva visto qualcosa di simile in un fumetto, ha voluto imitarlo, senza rendersi conto del pericolo. Un attimo, poi la tragedia. «Per credere al suicidio, bisognerebbe pensare che Pierino non fosse normale, ma non è così», ripetono quanti, ragazzi ed adulti, hanno conosciuto Pierino. Era sempre allegro, un carattere aperto, amico di tutti, in paese ed a Monastero Bormida, dove frequentava la terza media. Stamane i compagni hanno pianto, leggendo della sua morte; nella zona la tragica fine del ragazzo è l'argomento di ogni conversazione. Domani pomeriggio avrà luogo il funerale. Franco Marchiare» Bubbio. Piero Stefano Santi con la mamma, Vera Bosia, il giorno della prima comunione (Foto Franco, Acqui)

Persone citate: Bubbio, Foto Franco, Paolo Santi, Piero Stefano Santi, Pignatelli

Luoghi citati: Bubbio, Monastero Bormida