Un sindaco pci e nn ex podestà fascista si scambiano (in pretura) dure accuse di Filiberto Dani

Un sindaco pci e nn ex podestà fascista si scambiano (in pretura) dure accuse Singolare vertenza in un paese sui monti di La Spezia Un sindaco pci e nn ex podestà fascista si scambiano (in pretura) dure accuse L'esponente comunista è stato querelato per lesioni: assieme al fratello avrebbe percosso l'ex podestà - Costui, per ritirare la querela, pretende le scuse pubbliche, stampate su manifesti (Dal nostro inviato speciale) La Spezia, 10 gennaio. Pretura di La Spezia, si discute il processo che ha per protagonisti l'ex podestà repubblichino e il sindaco comunista di Carrodano, piccolo comune montano della Val di Vara. L'ex podestà è Emanuele Cavallo, 58 anni, professore di lettere a Chiavari. Ha querelato il sindaco Virgilio Giannelli, 52 anni, e il fratello Umberto, 50 anni, per ingiurie, lesioni e minacce. L'istruttoria dibattimentale, cominciata stamane, è terminata alle tre del pomeriggio; discussione e sentenza sono state rinviate all'udienza del 21 gennaio. Avvocati, parenti e amici delle due parti hanno cercato fino all'ultimo, ma senza sue cesso, di riconciliare gli avversari. L'ex podestà è stato irremovibile: «Vogliono evitare il processo? Bene. Firmino una dichiarazione di pubbliche scuse, la riproducano in manifesti da affiggere sui muri del paese e allora rimetterò la querela». Ecco la dichiarazione: «Il giorno 23 aprile 1973, noi sottoscritti Virgilio e Umberto Giannelli abbiamo aggredito il professor Emanuele Cavallo, lo abbiamo percosso e gli abbiamo rivolto i seguenti epiteti: "fascista", "assassino", "delinquente", "massacratore". Riteniamo di avere sbagliato: 1) perché fascisti 10 eravamo anche noi; 2) perché il professor Cavallo ha fatto solo del bene a noi ed alla nostra famiglia; 3) perché, come tutti sanno, il professor Cavallo è un galantuomo». Altrettanto categorici sono stati i due fratelli: «Non è vero che abbiamo aggredito il professor Cavallo. E' vero che siamo stati iscritti al partito fascista repubblicano, ma unicamente per evitare conseguenze spiacevoli alla nostra famiglia. Abbiamo la coscienza tranquilla, non dobbiamo chiedere scusa a nessuno». Aula affollatissima, clima teso. Depone l'ex podestà, parte lesa: «Il 23 aprile 1973 mi trovavo a Mattarana, una frazione di Carrodano, con due amici. All'improvviso mi arrivò addosso Umberto Giannelli che, dopo avermi ingiuriato, mi colpì con calci e pugni. Poi sopraggiunse il sindaco ed anche lui cominciò a menare le mani. Non reagii ed urlai ai miei due amici di non ìntevenire. Prima di allontanarsi, gli aggressori mi minacciarono: "Se ci denunci, ti ammazziamo"». Umberto Giannelli, imputato: «Quel giorno, a Mattarana c'era un comizio del pei e il professor Cavallo, passando davanti al palco, sputò per terra. Lo raggiunsi e gli chiesi: "Quando la smetterai con le tue provocazioni?". Rispose: "Se io non avessi una mamma vecchia, ti avrei già ammorzato". Poi mi sferrò un calcio in pieno petto e fu allora che lo colpii». Virgilio Giannelli, il sindaco imputato: «Vidi da lontano che mio fratello discuteva animatamente con Emanuele Cavallo. Intervenni per dividere i due, ma non toccai, non minacciai, non offesi il professore». Adesso l'ex podestà è sotto 11 fuoco incrociato della difesa dei due imputati. E' vero che nel periodo in cui amministrò il Comune, dal febbraio 1943 all'aprile 1945, i fascisti fucilarono sette civili, un poliomielitico e quattro partigiani? E' vero che diciot¬ to anni fa egli aggredì un socialista ultrasettantenne? E' vero che non perdonò mai a Virgilio Giannelli di essere diventato comunista? Sono tutte domande che, però, restano senza risposta perché il pretore le boccia giudicandole «prive di qualsiasi rilevanza». Ne ammette, invece, due (della parte civile) che richiamano in causa gli imputati. La prima riguarda Umberto Giannelli: dapprima fascista repubblichino, l'uomo passò poi nelle file partigiane, sparò una fucilata a un ufficiale della «Monte Rosa», fu arrestato. E' vero che il professor Cavallo intervenne in suo favo¬ oE' a ie, a a le, ia rpo, e a e ao¬ re? Risponde l'ex podestà: «Gli evitai la fucilazione. A guerra finita, mi rilasciò una dichiarazione per confermare che gli avevo salvato la vita». La seconda domanda riguarda Virgilio Giannelli: «E' vero che ricoprì a Carrodano la carica di segretario politico del partito di Salò?». Risponde l'imputato: «Non è vero. E' una calunnia che nasce dalla fervida fantasia del professor Cavallo ». Una lunga sfilata di testimoni chiude l'udienza: c'è chi ha visto l'ex podestà aggredire gli imputati, c'è chi ha visto gli imputati aggredire l'ex podestà. Dove sta la verità? Filiberto Dani

Luoghi citati: Carrodano, Chiavari, La Spezia