All'esame dei tecnici i messaggi dei banditi registrati sui nastri

All'esame dei tecnici i messaggi dei banditi registrati sui nastri L'inchiesta sui casi di Marco Cava e Carla Ovazza All'esame dei tecnici i messaggi dei banditi registrati sui nastri Comincia il controllo e l'approfondimento delle prove raccolte - L'istruttoria sarà formalizzata - Fermata dalla squadra mobile un'altra amica del Chiarello e il suo sfruttatore Giornata di riflessione per 1 carabinieri del Nucleo Investigativo dopo la scoperta del clamoroso sequestro di Marco Cava e dei legami con il rapimento della signora Carla Ovazza. Negli uffici di via Giolitti sono cominciati i raffronti ed i controlli dei tecnici sul materiale messo a disposizione dalla famiglia Cava: nastri con le registrazioni delle telefonate dei banditi, biglietti con le minacce, fotografie. I fatti principali del sequestro sono stati messi a punto ed un primo rapporto è stato consegnato ieri sera al dott. Pepino, il magistrato che conduce l'inchiesta. In particolare sono state sottolineate le analogie fra i casi Ovazza e Cava: lo stile delle telefonate, il tipo dei messaggi, le modalità per il pagamento dei riscatti. Sono i risultati di due giorni di duro lavoro reso ancora più difficile dal fatto che si è arrivati alle vittime di questo nuovo sequestro soltanto a sette mesi dal fatto. I ricordi dei testimoni possono essere imprecisi, può mancare l'elemento solo apparentemente di secondo piano che invece può essere la chiave per le indagini. II dott. Pepino ha rifiutato commenti sull'andamento delle indagini limitandosi a dire che dai primi elementi « non vi sarebbero collegamenti essenziali tra la vicenda Cava e quella della signora Ovazza ». Solo dopo un appro fondito esame del rapporti dei carabinieri sarà comunque possibile dire la parola definitiva. Dovranno essere interrogati anche gli intermediari: Gabriele Rispoli e Giovanni Rienzo. Il magistrato ha invece confermato che un teste del rapimento Garis è imputato nel caso Ovazza, ma si è rifiutato di indicarne il nome. Si tratta probabilmente del «playboy» Valerio Genesio che ai tem- pi del rapimento del piccolo Garis venne «sentito» dalla polizia. Sempre il Genesio venne anche sospettato di aver preso parte ai preparativi per il sequestro dell'industriale Bussei sventato dalle forze dell'ordine. Il dott. Pepino ha comunque espresso la speranza di loimalizzare al più presto l'inchiesta, probabilmente entro ±a fine della prossima settimana. Nel quadre delle indagini per il rapimento Ovazza la polizia ha identificato un'altra amica di Luigi Chiarello, « Mimmo », uno dei tre lat .tanti. E' Mari!, Reti, 36 anni, rintracciata in corso Massimo d'Azeglio. Nella borsetta aveva tre mazzi di chiavi: per due ha saputo giustificarne la provenienza (una garsonnière di corso Sebastopoli e l'alloggio dove abita) mentre ha detto di aver trovato par strada il terzo. La polizia è però riuscita in poche ore a risalire ad un alloggio «segreto» al terzo piano di uno stabile di via Colautti 12. Gli agenti ci sono andati e ci hanno trovato Alfredo Porfido, 20 anni, pregiudicato. La donna e stata arrestata per favoreggiamento, l'uomo per sfruttamento della prostituzione. La Re¬ ti, circa i suoi rapporti con il Chiarello, ha negato di averlo visto recentemente pur ammettendo di averlo conosciuto. ^^^^^^^ Valerio Genesio in carcere per il sequestro • Maria Reti e Alfredo Porfido