"Rapitori" e "rapito,, condannati a Milano per il loro scherzo la città si era bloccata di Gino Mazzoldi

"Rapitori" e "rapito,, condannati a Milano per il loro scherzo la città si era bloccata Processo per direttissima ai cinque giovani arrestati "Rapitori" e "rapito,, condannati a Milano per il loro scherzo la città si era bloccata (Dal nostro corrispondente) Milano, 9 gennaio. All'ottava sezione del tribunale di Milano si è concluso oggi il processo per direttissima contro i 5 giovani — Carlo Musmanno, 19 anni, operaio; Francesco Cannata, studente lavoratore e Fausto Bantalà, pittore dilettante, di 20 anni; Giuseppe Bellini, operaio, di 22 anni; Paolo Campagnoli, barista, di 18 anni — che sabato scorso per fare uno « scherzo » hanno simulato due falsi rapimenti che hanno mobilitato per parecchie ore tutte le forze di polizia di Milano e provincia. Tutti sono stati condannati ad 1 anno e 4 mesi di reclusione per simulazione di reato continuato e procurato allarme; assolti invece dall'accusa di porto abusivo d'arma. I giudici hanno concesso loro i benefici di legge e i 5 o o i , o r o i i . i . 5 giovani sono stati scarceratiIl p.m. dottor Claps aveva chiesto una condanna a 1 anno e 6 mesi di reclusione. L'udienza è stata rapidissima. I cinque sono comparsi in aula in stato d'arresto: apparivano molto frastornatiSabato scorso gli imputati hanno tenuto mobilitate le forze dell'ordine per parecchie ore. Alle 15,30 due passanti avevano telefonato in questura per segnalare che in piazza Piola, un giovane in eskimo — identificato poi per Carlo Musmanno — mentre stava aspettando l'autobus era stato caricato a forza da 4 persone mascherate, e armate su un'auto blu". Mentre le indagini erano in pieno svolgimento un'ora' dopo era arrivato al «113» un secondo allarme: due coniugiin corso Lodi, avevano assistito al rapimento di un altro i. a nisi pi. ti e e ti uzir e s a rn on i, io giovane sempre in eskimo che era stato caricato su una auto dalle stesse caratteristiche della prima. Queste circostanze — lo stesso abbigliamento del «rapito» e la stessa vettura — avevano fatto sorgere le più disparate congetture ed estendere l'allarme in tutta la Lombardia e nelle regioni vicine: si parlava di rapimenti a scopo politico e di una manovra «diversiva» in previsione di altre imprese ben più rilevanti. Infine uno sconosciuto — identificato poi per il Bellini — aveva telefonato in questura per annunciare che in corso Lodi era stata rapita una persona. Poco dopo le 20,30, in una via periferica, veniva finalmente bloccata l'auto blu, il cui numero di targa era stato preso da un passante in o a e e o e i e — n a a l n corso Lodi. A bordo c'era Carlo Musmanno. Il giovane, portato in caserma, aveva subito confessato che si era trattato di uno scherzo e aveva fatto il nome dei suoi amici, arrestati poco dopo. Il Cannata si era costituito il giorno seguente. I 5 giovani erano incensurati, descritti come bravi ragazzi. Stamane, in aula, il primo ad essere interrogato è stato Carlo Musmanno: «Non prevedevamo certo che il nostro gesto potesse avere conseguente così allarmanti. Volevano solo vedere come reagiva la gente» ha detto. Analoghe risposte hanno dato tutti gli altri imputati che hanno respinto l'accusa di aver usato armi: la pistola vista in mano ad uno di loro era un giocattolo. Gino Mazzoldi Milano. I « rapitori »: da sin. Franco Cannata, Carlo Musumano, Paolo Campagnoli, Giuseppe Bellini, Fausto Bancale

Luoghi citati: Lombardia, Milano