Solo la Germania Est precede il trio italiano

Solo la Germania Est precede il trio italiano Nella staffetta di ieri a Castelrotto Solo la Germania Est precede il trio italiano (Dal nostro inviato speciale) Selva Gardena, 8 gennaio. Gerhard Grlmmer, vecchio grande campione tagliato nella roccia, ieri sera in albergo preparava la gara con un bicchiere sempre colmo di vino dì fronte e con occhiate furtive e maliziose alle signore In pelliccia che gli sfilavano davanti. Un atleta finito, dicevano alcuni, ha capacità di recupero eccezionali, commentavano altri con ammirazione mista a rispetto. Grimmer, praticamente In coda a tutti nella 30 chilometri, in piena crisi, gambe di piombo e ginocchia di legno, oggi nella staffetta rinasce, sorprende, domina. Parte in seconda frazione quando ormai la sua squadra, la Germania Est, è In testa e senza problemi: ma Chlocchettl alle spalle di Malnel si è comportato benissimo, contenendo il distacco In una ventina di secondi, più o meno un centinaio dì metri soltanto, e il percorso di Grimmer diventa Im portante, magari non decisivo ma Importante di sicuro. E' sufficiente che si riaffaccino I fantasmi della gara d'apertura, I ricordi del calvario sull'anello di Castelrotto, e la fortissima formazione del tedeschi Est, macchina di precisione, da laboratorio, può rischiare qualche noioso Intoppo. E' quanto spera forse Roberto Prlmus, che dà il cambio a Chlocchettl e scorge Grlmmer avanti di poco, le spalle curve e I muscoli tesi nella concentrazione dello sforzo. Ma il campione della Germania Est non rallenta, e Prlmus vede via via diventare sempre più pic¬ cola la schiena del suo avversario fino a perderlo del tutto di vista. Grlmmer Insiste, sciolto, armonico, potente, e chiude la sua fatica fra gli applausi e in un tempo, 38'17" e 4, che è il migliore di tutti. Sorride compiaciuto, dimentico di guai, crisi e amarezze: ora In pista c'è Klause, più in forma e più forte che mai, e la Germania Est può incominciare a festeggiare la vittoria. Dietro , per quanto riguarda la seconda posizione, non esistono problemi: Prlmus, è vero, non vede più Grlmmer ma, voltandosi, è altrettanto vero che non vede nessun altro perché Vidi, Italia B, dopo il cambio a Faure, è In ritardo di oltre un minuto e gli altri quasi In mucchio sono ormai sperduti in mezzo al bosco. La situazione dunque al ventesimo chilometro vede in testa la Germania Est, seguita dal le due staffette Italiane: molto bene per gli azzurri che non solo tengono il passo con la squadra A ma piazzano anche la B nelle primissime posizioni. In ultima frazione, però, qual- che colpo di scena, non tanto per il primo e secondo posto, dove Klause, eccezionale davvero, mette In conto secondi su secondi staccando Capitanio di quasi un minuto, ma per il terzo, dove Pedranzini non riesce a ripetere la bella prova di Castelrotto e perde posizioni preziose: prima viene superato dal tedesco Ovest, Doepp, e poi anche dal sovietico Issaev, autore di una grossa rimonta, e dall'altro tedesco occidentale Betz. A duecento metri dall'arrivo Pedranzini scatta e supera Betz in sprint, consumando in una lunga volata finale gli ultimi residui di energìa: il pubblico segue con calore la lotta, ritmando con la voce l'agile corsa degli atleti. Ma evidentemente II giovane azzurro oggi non ha fortuna: a dieci metri dal traguardo scivola sullo sci destro e ruzzola nella neve, rialzandosi in tempo per vedere il suo rivale diretto precederlo di un soffio. Un secondo e un sesto posto, dunque, che non sono la luna ma nemmeno da buttare via: è vero che oggi, oltre ai tedeschi Est, In gara c'era poca cosa visto che anche gli svizzeri avevano disertato la staffetta per le selezioni olìmpiche di Le Brassus, tuttavia I miglioramenti qualitativi rimangono realtà. CI sono aspetti da rivedere, atleti da correggere, ma la strada tutto sommato, è quella giusta. Finisce Castelrotto e il cammino per Innsbruck riprende domenica, a Champoluc. Carlo Coscia

Persone citate: Capitanio, Carlo Coscia, Gerhard Grlmmer, Issaev, Pedranzini, Roberto Prlmus