Queste le leggi bloccate in Parlamento dalla crisi di Gianfranco Franci

Queste le leggi bloccate in Parlamento dalla crisi Queste le leggi bloccate in Parlamento dalla crisi Roma, 7 gennaio. Mentre al Senato la crisi di governo impedisce una rapida approvazione dei due disegni di legge (riconversione industriale e interventi straordinari nel Mezzogiorno) varati dal Consiglio dei ministri 15 giorni fa per il rilancio dell'economia, alla Camera la vittima maggiore è la legge sull'aborto, già pronta per essere discussa in assemblea. Entrambi i rami del Parlamento, esaurite le vacanze natalizie, avrebbero dovuto riprendere il lavoro legislativo all'inizio della prossima settii mana. Con le dimissioni del i governo, invece, la stasi si 'prolungherà perché, mancando un esecutivo nella pienezza dei suoi poteri e, quindi, un valido interlocutore, è prassi consolidata che né le assemblee né le commissioni permanenti tengano le loro riunioni. La legge per la nuova regolamentazione giuridica dell'aborto, approvata tra polemiche e contrasti prima delle vacanze dalle commissioni Giustizia e Sanità, era già all'ordine del giorno della Camera per la seduta di martedì 13 gennaio. Secondo le previsioni, avrebbe dovuto impegnare l'attività dell'aula per due settimane, durante le quali i socialisti intendevano continuare la loro battaglia per la piena libertà di scelta della donna. La crisi di governo da essi voluta rischia, però, di mandare all'aria l'intera legge. La sua presumibile lunga durata, i congressi dei partiti, i dibattiti per la fiducia al nuovo governo e le manovre ritardatrici attuabili a causa della scarsità del tempo disponibile potrebbero rendere inevitabile il referendum che deve essere indetto nel periodo compreso tra il 15 aprile ed il 15 giugno. C'è poi l'ipotesi, tutt'altro che improbabile, dello scioglimento delle Camere e di elezioni politiche anticipate, nel qual caso non solo verrebbe rimandato il referendum, come già accadde per quello sul divorzio, ma la legge rischierebbe anche di essere accantonata sine die con la conseguenza di lasciare ancora in vigore le norme attuali. Oltre all'aborto, molti e importanti sono i provvedimenti di cui la crisi ritarderà ulteriormente l'approvazione. Ad essere colpiti sono soprattutto quelli già all'ordine del giorno delle varie commissioni. Resterà bloccato l'esame del testo unificato della legge che istituisce il servizio sanitario nazionale; si interromperà l'iter della riforma urbanistica predisposta dal ministro Bucalossi, già all'esame di un comitato ristretto riunitosi proprio stamani; l'iter delle norme sui programmi di edilizia residenziale pubblica, sulla tutela delle acque dall'inquinamento, sui nuovi stanziamenti per l'edilizia scolastica. Lo stesso accadrà per la disciplina degli enti di gestione delle Partecipazioni statali, per la riforma dell'assistenza sociale, giunta ormai a buon punto, per la riforma del libro primo del codice penale, per il patrocinio gratuito dei non abbienti, per la riservatezza delle comunicazioni telefoniche. Ed ancora: le norme sugli impianti di riscaldamento, di cui erano stati approvati i primi articoli prima di Natale, la riforma della scuola secondaria superiore, da più settimane all'esame di un comitato ristretto, la tutela dell'avviamento commerciale e la disciplina delle locazioni di immobili adibiti ad I governi dal dicembre 1945 Numero governi Presidente del Consiglio 8 De Gasperi 5 Rumor 4 Moro 4 Fanfani 2 Segni, Leone, Andreotti 1 Fella, Sceiba, Zoli, Tambronì, Farri, Colombo attività economiche e professionali, di cui era già cominciata la discussione in sede legislativa. Gianfranco Franci

Persone citate: Andreotti, Bucalossi, De Gasperi, Fanfani, Farri, Fella, Moro, Rumor, Zoli

Luoghi citati: Roma