Un trionfo per Klause e splendidi gli azzurri

Un trionfo per Klause e splendidi gli azzurri Fondo a Castelrotto: 30 km per campioni Un trionfo per Klause e splendidi gli azzurri Pedranzini 4°, Capitanio 5°, exploit di squadra - Applausi per Demel (Dal nostro inviato speciale) Castelrotto, 6 gennaio. Gert-Dietmar Kiause, tedesco Est dal fisico possente e dalla mascella quadrata, piomba sul traguardo un attimo dopo le 10,38 con sulle labbra il sorriso liberatorio del sicuro vincitore. La sua azione è ancora potente, armonica, solo un velo leggero di sudore gli appiccica alla fronte un ciuflo di capelli color sabbia. Dubbi sul suo successo non ne esistono, e il tempo scandito dallo speaker si perde fra gli applausi iel pubblico mentre l'atleta già risponde, senza fiato grosso, alle domande dei giornalisti. Vince dunque Klause, primo qui =s Castelrotto nel 1974, campione nazionale della 50 chilometri, dominatore lo scorso anno della Vasaloppet, e il pronostico della vigilia che voleva al primo posto un rappresentante della Germania Est viene rispettato in pieno. Ma nessuno, sempre alla vigilia, a/rebbe osato sperare in una prestazione italiana che andasse al di là di un decoroso e onorevole piazzamento. Si conoscevano I progressi qualitativi dei nostri rappresentanti, il loro orgoglio, la loro serietà umana e professionale, eppure il successo di squadra è tale da superare qualsiasi previsione. Sullo splendido anello di Castelrotto, battuto dal sole e macchiato dall'ombra del bosco, gli azzurri piazzano ben quattro uomini nel primi dieci, dimostrando che la crisi è ormai soltanto un ricordo, confermando progressi in questa disciplina autentica e bellissima. Una giornata che apre nuove rosee prospettive al nostro fondo. Fabrizio Pedranzini, ventidue anni a marzo, è il fiore all'occhiello della splendida prestazione azzurra: parte terzo e fila via sicuro e regolare malgrado manchi di validi punti di riferimento, ai dieci chilometri è secondo dietro Klause, che già dà l'impressione di lare corsa a sé, preoccupato solo di sorpassare uno a uno i concorrenti che lo precedono. Pedranzini, azione potente e regolare, viene però superato ai 20 chilometri dallo svizzero Renggli, uno dei favoriti, e, nel tratto finale, anche dal tedesco Est Juergen Wolf, autore di un crescendo poderoso. Peccato, un pugno piccolo piccolo di secondi in meno e // colpaccio, Klause a parte, sarebbe stato veramente completo. Subito dietro, quinto posto assoluto, c'è Giulio Capitanio che mesi di preparazione specifica hanno reso essenziale nello stile e armonico nei movimenti: ora la sua potenza naturale, quasi nordica, prorompe limpida e razionale e i risultati, in queste condizioni, non possono mancare. Renzo Chiocchettl, come sempre regolare, si piazza all'ottavo posto, Roberto Primus, un po' contratto, al nono mentre Ulrico Kostner, ancora leggermente debilitato da un attacco febbrile, non ce la fa a reggere il ritmo dei migliori e giunge solo ventinovesimo, staccato di oltre tre minuti. Un piccolo neo nel mezzo della grande festa. Chi invece, malgrado successi e onori, non assapora fino in fondo e collettivamente la gioia è la squadra della Germania Est. Sembra un paradosso, perché i fortissimi tedeschi, oltre a Klause e Wolf, sono primi e secondi nella 5 chilometri femminile con Monika Deberthshaufer e Barbara Petzold, ma è la prova di Gerhard Grlmmer a portare una macchia tanto più amara in quanto imprevista. Medaglia d'oro a Falun nella staffetta e nella 50 chilometri, argento nella 30, eterno secondo qui a Castelrotto, Grlmmer cerca Il successo e trova invece la crisi. Piantato a terra, legnoso, il volto distrutto dalla fatica, perde secondi su secondi, poi piazza¬ menti, poi minuti: chiude il suo calvario al quart'ultlmo posto ma riceve ugualmente gli applausi che meritano il suo coraggio, e la sua fama. Con lo stesso amore, e riconoscenza, viene accolto l'arrivo di Walter Demel. Demel ha quarantanni e ha dedicato tutto al fondo, vita e dolori. Più che una gara, il suo è stato un atto di fede incrollabile. Carlo Coscia 30 km seniores: 1. Gert-Dietmar Klause (Germ. Est] 1 ora 14'4B"8; 2. Renggli (Svi.) a 56"3; 3. Wolf (Germ. Est} a 1'04"7; 4. Pedranzini a V05"5: 5. Capitanio a 1'12"9; 6. Doepp (Germ. Ov.} a 1'16"1; 7. Meinel (Germ. Est] a 1'18"4; 8. Chiocchetti a V31"1; 9. Primus a 1'35"8; 10. Spelcher (Germ. Ov.) a 1'36"3; 20. Gubetta a 2'16"9: 24. Bonesi a 2'46"8; 27. Favre a 3'04" e 1; 29. Kostner a 3'19". Coppa del Mondo: /. Braa (Norvegia) p. 45: 2. Myrmo (Norv.) 39; 3. Renggli (Svizz.) 38: 4. Magnusson (Sve.) e Klause (Germ. Est] 26: 6. Formo (Norv.) 25: 7. Pfeuti (Svi.) fi Giger (Svi.) 24; 9. Martinsen (Norv.) 23; 10. Jurassov (Urss) 22.

Luoghi citati: Castelrotto, Germania Est, Norvegia, Urss