Gros, adesso si butta di Giorgio Viglino

Gros, adesso si butta Anche Pierino nel club dei 100 all'ora Gros, adesso si butta A Wengen disputerà la discesa-recupero di Garmisch - L'asso, di Sauze può vincere la combinata - Forse la replica nella seconda prova valevole per il "Lauberhorn" Lo slalom di Garmisch ha regalato alla nazionale italiana di sci un altro uomo vincente. Piazzarsi è difficile, vincere difficilissimo, tant'è vero che alla fine della stagione facendo l'elenco dei detentori di successi ci si ferma ben presto. Fra gli azzurri da successo sale Fausto Radici, ventunenne bergamasco, studente in Economia e Commercio, campione da tempo, convinto di essere tale soltanto da poche settimane. Dall'Inizio di stagione Radici è cambiato, è partito in ogni gara con la determinazione di vincere e per riuscirci finiva di commettere errori che lui. sempre perfetto non aveva mai fatto. Ma era il pedaggio da pagare per evitare di finire battuto come gli era accaduto due anni fa e l'anno scorso per piccoli centesimi di secondo alla fine delle .due manches. Questa volta ha restituito II mini-distacco a Piero Gros che sale dai ripetuti terzi posti al secondo, con una costanza di rendimento mostruosa. Comprendendo le due gare preliminari di Livigno, Pierino ha collezionato sette piazzamenti su sette gare (sei terzi posti e un secondo) e si trova forse ad una svolta nella carriera. Deve affrontare la « libera » perché l'interesse di Coppa glielo impone, e per la prima volta in vita sua è contento di farlo. La domenica dopo Natale, quando Gros era in giornale a ricevere le telefonate dei lettori, la domanda ricorrente era questa: « Perché non fai la libera? ». Con la variante: « Hai paura a correre in discesa, eh! ». Dopo un'ora e più di questo lavaggio del cervello continuato (le telefonate sono poi proseguite fino alle dieci di sera) Gros era apparso persino sconcertato. « Non capisco perché alla gente dispiaccia ch'io non faccio le libere. Forse quel canadese ha ragione, c'è una componente più maschile nella discesa». Il discorso che somigliava tanto a un soliloquio continuava poi a lungo contenendo più o meno questi concetti: « lo non ho paura a filare a cento all'ora, forse si rischia di più a sessanta o settanta in gigante, però mi spaventa l'Idea di non potermi allenare e quindi di scendere in pista Impreparato. Però se mi alleno In libera non posso farlo negli slalom, e allora perdo in rendimento da quella parte e divento uno come Duvillard che si piazzava dappertutto e non vinceva mai. Quest'anno non si può rischiare: c'è l'Olimpiade! ». E invece si fa, complici questa Coppa del Mondo e le alchimie delle combinate assimilate a gare vere e proprie con tanto di punteggio. Pierino secondo ieri con un distacco minimo da Radici, può vincere o perlomeno arrivare secondo facilmente, nella classifica che verrà stilata dopo la disputa della discesa libera di venerdì a Wengen valida come recupero di Garmisch. Pierino dovrà vedersela con Walter Tresch, svizzero dal viso da sorcetto, un tempo brillante liberista ora specializzato negli slalom. Tresch per superare l'handicap accumulato lunedì con un eccellente quarto posto, dovrà dare a Pierino un distacco di circa 2". Il gioco rimane ristretto a loro due perché Thoeni con quello che ha buscato dovrebbe infliggere 8" a Gros (6" a Tresch), e Klammer addirittura una ventina. Gros deve correre al risparmio non forzare, non cercare un piazzamento assoluto che potrebbe essere rischioso. Deve allenarsi senza forzare, in modo da riuscire al pomeriggio a sciogliersi in mezzo ai pali, e in questo modo potrà arrivare alla prova di domenica senza aver perso niente per lo slalom. Sarà una faticata, ma vale la pena perché se la gara di venerdì va abbastanza bene, sarà poi uno scherzo ripeterla il giorno dopo per il secondo trofeo col buono-premio, quello del Lauberhorn. Giocando le carte delle combinate Gros può trovare quei punteggi che lo avvantaggeranno decisamente su Stenmark, e ripaga Thoeni della medesima moneta usata dal rivale lo scorso anno. Gustavo ha sbagliato i calcoli nello slalom di Garmisch, ma non è tutta colpa sua. In effetti uno scende per quanto si sente sicuro e a lui questa certezza mancava un poco per ia paura di rovinare il punteggio di combinata, ma sopratutto per il difetto di allenamento cui era stato costretto dal riposo forzato che lui insieme con tutti i discesisti aveva osservato dal primo giorno dell'anno. Cinque giorni di riposo, aggiunti alla settimana che si era volutamente preso da Natale a Capodanno inceppano anche questa perfetta macchina da sci e adesso il computer per sonale che Gustavo ha nel cervello dovrà impostare calcoli nuovi per prestazioni mirabolanti al fine di recuperare lo svantaggio accumulato. Ancora un'osservazione in chiave olimpica. Gros, anche soltanto discreto in queste libere forzate, potrebbe suggerire qualche idea nuova sul come completare il quartetto dei discesisti che in questo momento soffre di carenze, almeno quanto slalom e gigante hanno candidati in abbondanza. Combinata per combinata, quella dei giochi ha soltanto una gara in più e frutta un bel titolo mondiale. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Livigno, Tresch