Nelle banconote ha segnato 263 contro 261,50

Nelle banconote ha segnato 263 contro 261,50 Nelle banconote ha segnato 263 contro 261,50 Franco svissero batte marco La moneta tedesca si mantiene, invece, stabile sul dollaro - Debole la lira nella Cee Zurigo, 5 gennaio. (Ag. Italia) Il franco svizzero continua a salire rispetto alle altre monete. Oggi la banconota ha chiuso a 263 lire contro 261,50 del marco tedesco. Intanto la Banca centrale svizzera prevede che nel 1976 la base monetaria del paese (circolante più depositi a vista) aumenterai di circa il 6°.i. Ci si basa sulla previsione che la crescita economica reale sarà, quest'anno, piuttosto scarsa. Nel 1975 la base monetarla svizzera è aumentata meno del previsto 6 per cento: nei primi dieci mesi essa è stata solo del 4,2%. Lo si deve al rallentamento economico: il prodotto nazionale lordo infatti è calato del i% in termini reali (anche se in termini nominali si registra un aumento del 2 per cento). Per il '76 si prevede un incremento del 6 per cento, nominale, nel prodotto nazionale lordo elvetico. Il rapporto tra marco tedesco e dollaro non dovrebbe spostarsi di molto rispetto al livello attuale durante i prossimi mesi, purché non sopravvengano repentini cambiamenti nella politica monetaria americana; questo il parere espresso dalla Maxwell Stamp Associates. In un rapporto sugli Stati Uniti, la società fa notare che 11 cambio marco-dollaro a Francoforte si è mantenuto intorno al 2,60 marchi nelle ultime settimane. Tale rapporto sembra rispecchiare « un adeguato equilibrio fra le due valute nella presente congiuntura economica ». Infine per la lira inizio d'anno incerto: rafforzatasi rispetto al dollaro, la nostra moneta ha perso oggi terreno sulle valute Cee, registrando nel complesso un con¬ tenuto ripiegamento. Nel confronti delle 15 valute del conto ordinarlo, comunque, la nostra moneta ha registrato, tra venerdì e oggi, un contenuto ribasso, essendo passata — sempre sulla base dell'indice calcolato dall'istituto di emissione — da una percentuale di deprezzamento del 20,41 ad una del 20,44. Tutte le percentuali di deprezzamento si riferiscono al 9 febbraio 1973, ultimo giorno prima che la lira iniziasse a fluttuare liberamente. riforma del sistema monetarlo Internazionale. L'argomento principale che ha tenuto Impegnati, per quasi due anni, 1 paesi In dure trattative, riguarda la normalizzazione del sistema del cambi c quindi la stabilizzazione del corso del dollaro. Le vicende del 1973, legate agli squilibri esistenti nel rapporti tra le varie valute, hanno portato come conseguenza ad uno stato di « fluttuazione permanente »: le banche centrali non si sono più sentite obbligate a mantenere rapporti di cambio prefissati, lasciando che II valore delle monete fosse detcrminato dal Ubero gioco della domanda e dell'offerta del mercato. In Europa, alcuni paesi hanno scelto la strada della « fluttuazione congiunta » con la costituzione del cosiddetto « serpente europeo », cui non ha partecipato l'Italia. Per tornare a governare 11 sistema, furono prospettate durante 1 numerosi Incontri del fondo monetario due soluzioni: tornare alle parità fisse previste all'articolo 4 dello statuto del fondo, come sostenuto dalla Francia, oppure modificarlo lasciando al paesi di scegliere (tesi americana) tra il regime delle parità o quello della fluttuazione, sottoponendo, però, entrambi a delle regole di buona condotta elaborate dal Fondo. La lunga disputa si 6 risolta soltanto al vertice di capi di Stato e di governo di Ramboulllet, con l'accettazione del principio di una modificazione della norma. Il principio dovrebbe essere adesso ribadito In Glamalca, e portare all'elaborazione di un nuovo statuto del Fondo che 1 parlamenti nazionali saranno chia¬ mati successivamente a ratificare. Il secondo argomento all'ordine del giorno del lavori di Kingston, riguarda la questione dell'oro. All'ultima assemblea del Fmi. fu stabilito che i 150 milioni di once, pari a circa 21 miliardi di dollari (14 mila miliardi circa di lire) posseduti dal fondo, andavano in parte usatl per alutare 1 paesi in via di sviluppo. Un sesto dell'oro, corrispondente a 25 milioni di once si sta. Infatti, vendendo sul mercato con l'Impegno che Il profitto (risultante dalla differenza tra 11 prezzo di mercato e quello ufficiale) andrà a favore del paesi emergenti. Un altro sesto dovrà essere redistribuito tra I paesi membri del Fmi, In proporzione alle quote versate, mentre nel contempo si dovrà procedere all'abolizione del prezzo ufficiale del metallo stabilito In precedenza a 42 dollari l'oncia. L'eliminazione di quest'ultimo ostacolo consentirebbe alle banche centrali di acquistare c vendere oro fra di loro ad un prezzo da esse Uberamente fissato, con l'unica condizione di non aumentare le rispettive disponibilità auree. In Giamaica I ministri e i governatori del comitato Interinale dovranno quindi ratificare quanto stabilito dall'assemblea del Fmi. Nei contempo dovranno, però, risolvere un problema giuridico di notevole Importanza: In base all'attuale statuto, è possibile in questo momento realizzare solo 11 primo punto dell'accordo (la vendita sul mercato) mentre per gli altri due è necessario procedere ad una modifica delle norme statutarie. n. g.

Persone citate: Maxwell Stamp

Luoghi citati: Europa, Francia, Francoforte, Italia, Stati Uniti