Il fatturato di ottobre

Il fatturato di ottobre Il fatturato di ottobre Calo di vendite per le industrie Rispetto allo stesso mese del 1974 l'indice è invariato - In termini reali flessione del 14 per cento (Dalla redazione romana) Roma, 5 gennaio. La crisi economica e il conseguente calo della domanda continuano a incidere pesantemente sulle vendite interne delle nostre industrie: nell'ottobre scorso, secondo le rilevazioni dell Istituto di statistica (Istat), l'indice generale del fatturato delle industrie, pari a 169, non ha presentato alcuna variazione nei confronti dello stesso mese del 1974. Poiché i valuri calcolati dall'Istat sono espressi a prezzi correnti, il risultato di ottobre indica che le vendite reali di prodotti delle nostre fabbriche hanno segnato una diminuzione di circa il 14 per cento (pari cioè al tasso di inflazione). Nel periodo gennaio-ottobre, la situazione non è migliore: l'indice medio non ha registrato sensibili variazioni, tuttavia nell'ambito dei vari settori di industria si sono avuti andamenti sensibilmente differenziati. Facendo riferimento alle principali classi di attività, le variazioni sono le seguenti: più 6,4 per cento per le industrie alimentari e affini; più 5,9 per cento per le industrie meccaniche; più 4,1 per cento per l'industria delle costruzioni dei mezzi di trasporto: meno 2,3 per cento per le industrie chimiche; meno 3,9 per cento per l'industria della lavorazione dei minerali non metalliferi; meno 9,2 per cento per le industrie tessili; meno 11,3 per cento per le industrie metallurgiche. Dopo ottobre, la situazione non dovrebbe essere granché mutata. Secondo gli ultimi sondaggi, infatti, nel settore industriale permane la fase recessiva e da parte degli industriali non si intravede ancora alcuna propensione a nuovi investimenti. Tutto sommato, le prospettive della ripresa sono legate al progetto di riconversione industriale, (10 mila miliardi di lire) varato dal governo prima di Natale, ma che la crisi rischia già di far saltare o i-inviare a chissà quando. Le più recenti segnalazioni riguardanti i più importanti settori industriali, offrono un quadro abbastanza pesante per i comparti della chimica, della carta, del tessile e dell'abbigliamento: la lista delle aziende in difficoltà si allunga a dismisura ed aumenta pure il numero degli operai in cassa integrazione; inoltre, sempre per questi settori, il mercato dei consumi risulta assai depresso e l'esportazione dà segni vistosi di stanchezza. Situazione sempre assai difficile, ma meno critica che nei mesi scorsi, per i settori dei veicoli, delle macchine agricole, della pelletteria e dell'edilizia; in sostanza, l'atmosfera si è fatta meno pesante e, sia pure in lontananza, si intravedono i primi segni della ripresa.

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