Farmaci: quasi un "giallo,, sequestri, allarmi, smentite di Bruno Ghibaudi
Farmaci: quasi un "giallo,, sequestri, allarmi, smentite Ma la nostra salute è proprio protetta? Farmaci: quasi un "giallo,, sequestri, allarmi, smentite Roma, 3 gennaio. In questi ultimi giorni i farmaci sono saliti parecchie volte alla ribalta della cronaca, suscitando non poche perplessità e preoccupazioni. Venti giorni fa, nella Germania Occidentale, ITOi'icio federale della Sanità ha fatto ritirare sette tipi di pillole contraccettive a bas: di acetato di megestrolo, vendute sotto i nomi di Niagestin, Delpreghin, Planovin, Kombiquens, Menoquens, Tri-Ernovum, Oraconal. Il sospetto ora gravissimo: in alcune cagne, a cui per sette anni eranc state somministrate forti dosi di questi medicinali, si erano formati tumori maligni alle mammelle e non era quindi improbabile che una simile eventualità si verificasse anche nelle donne. Qualche giorno dopo, a Roma, il pretore Elio Cappelli ordinava ai carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazioni) di sequestrare nelle farmacie e nei depositi cinque analgesici in fiale a base di pentazocina: Talwin, Liticon, Pentalgina, Pandhol Richter, Medalgina. Nei prossimi giorni, altri farmaci contenenti la stessa sostanza potrebbero essere sequestrati: lo stesso pretore ha infatti esteso le indagini ad alcune centinaia di altre specialità a base di pentazocina. L'accusa per i produttori è quella di non aver scritto, nelle istruzioni allegate alla specialità, che la pentazocina è una sostanza stupefacente e come tale può provocare la dipendenza psicofisica dell'ammalato dal farmaco; questi prodotti dovrebbero, pertanto, essere venduti con la stessa normativa in vigore per gli stupefa centi. Le industrie produttrici dei cinque farmaci sono state perciò denunciate ai sensi dell'articolo 445 del codice penale (somministrazione di farmaci in modo pericoloso per la salute pubblica). Sempre pochi giorni fa, i carabinieri del Nas hanno contestato contravvenzioni a numerosi farmacisti romani, accusandoli di conservare certi farmaci a temperature più elevate dei limiti stabiliti dalla farmacopea europea. Si tratta di interventi a tutela del cittadino oppure ci troviamo ancora una volta dinanzi alla caccia alle streghe Nel caso delle «pillole» tedesche abbiamo appurato che i contraccettivi sospetti non sono venduti in Italia con i nomi originali. Il 30 dicembre scorso il ministero della Sani tà ha però disposto che vengano ritirate dal commercio le specialità «Amile» e «Nofer», che contengono acetato di megestrolo e sono prescritte come antifecondativi. In un comunicato, il ministero della Sanità tranquillizza le donne che le hanno usate fino a oggi, precisando che non vi è alcun motivo di allarme, ma le invita a consultare il medico e a farsi prescrivere un altro prodotto. In merito al sequestro dei cinque analgesici italiani a base di pentazocina, gli esperti da noi interpellati (funzionari del ministero della Sanità, ricercatori dell'Istituto superiore di Sanità e dirigenti delle industrie farmaceutiche) hanno espresso non poche perplessità sull'azione del magistrato romano. E' loro opinione che il pretore si sia attenuto a quanto era scritto nell'esposto che ha provocato il provvedimento (inviato, a quanto sembra, dal Comitato | per la difesa dei consumato- ri) senza verificarne il fondamento. All'estero, si ritiene infatti che la pentazocina non sia uno stupefacente capace di creare una farmacodipendenza in chi l'assume. Al riguardo ci è stato ricordato che dal 1970 a oggi, su milioni e milioni di prescrizioni i casi di farmacodipendenza riscontrati sono stati solo 256. E' indubbiamente positivo che la magistratura intervenga per tutelare la salute pubblica, hanno convenuto gli interpellati, ma un po' di prudenza non guasterebbe. Sottraendo al medico questo analgesico potente, al quale si ricorre quando il dolore è diventato insopportabile e ribelle agli altri analgesici non stupefacenti, gli si toglie uno strumento validissimo e lo si obbliga a sconfinare fra le sostanze stupefacenti vere e proprie. Il sequestro di questi farmaci rappresenta quindi davvero un bene per i consumatori? Bruno Ghibaudi
Persone citate: Amile, Elio Cappelli, Richter
Luoghi citati: Germania Occidentale, Italia, Roma
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