Per cantanti, attóri, sportivi, esame più severo dei redditi

Per cantanti, attóri, sportivi, esame più severo dei redditi Per cantanti, attóri, sportivi, esame più severo dei redditi Ora il fisco pensa ai divi Incrementati gli accertamenti per combattere l'evasione fiscale nel mondo dello spettacolo - Lo ha annunciato il ministro delle Finanze, Bruno Visentini - Per i cantanti con le "serate" più facile sfuggire alle tasse Mina e Villa tra i grandi "debitori" - Le fughe all'estero e le Società anonime per evitare i controlli Roma, 2 gennaio. Per i divi dello spettacolo sarà sempre più difficile nel '76 evadere il fisco. Gli uffici delle imposte — come ha detto il ministro delle Finanze on. Bruno Visentini — hanno sollecitato anche la collaborazione della guardia dì finanza che da cinque anni già dispone di una speciale sezione « pubblici spettacoli » con lo scopo di controllare i redditi dei cantanti, degli attori e degli sportivi professionisti (calciatori, pugili, cestisti, ecc.). Un anno fa questo reparto intraprese una verifica su scala nazionale dei contratti di tutti i calciatori di serie A e B. In particolare il compito della guardia di finanza è quello di comunicare periodicamente al comando generale dell'Arma le prestazioni e i compensi percepiti dai cantanti di musica leggera e di musica lirica che non si esibiscono nei loro distretti di residenza. Perché i cantanti e non gli attori di teatro o di cinema? A differenza degli attori, le cui prestazioni sono generalmente regolate da contratti facilmente controllabili, i cantanti con le loro «serate» sparse per la penisola riescono con maggiore facilità ad evadere il fisco. Le segnalazioni che pervengono a Roma dalle sezioni periferiche della guardia di finanza sono poi rielaborate ed inviate agli uffici distrettuali delle imposte dirette presso i quali ciascun « divo » dovrebbe denunciare il proprio reddito annuale. Per i cantanti l'esistenza della « sezione pubblici spettacoli » non è una novità. La prima a subire le conseguenze delle diligenti segnalazioni degli agenti della guardia di finanza sarebbe stata Mina la quale proprio per questa ragione ha deciso da tempo di rinunciare agli spettacoli pubblici. La cantante, debitrice con il fisco di parecchie centinaia di milioni (si parla di 510 milioni), aveva constatato che in ogni Paese, anche il più sperduto, dove venivano affissi i manifesti che annunciavano una sua esibizione, c'era ad attenderìa per sequestrarle il compendo un funzionario della tributaria. Mina non è la so/i diva canora debitrice verso il fisco. Claudio Villa dal 1972 sta pagando, a rate, un « concordato » di 260 milioni, per imposte non pagate negli anni d'oro della sua carriera. Il primo ministro delle Finanze a dichiarare guerra ai divi dello spettacolo era stato Luigi Preti, il quale già nel 1972 era stato costretto a rilevare che alcuni attori popolari per sfuggire al fisco avevano rinunciato alla cittadinanza italiana come, ad esempio Sophia Loren e lo scomparso Vittorio De Sica. « In certi casi si è costretti ad evadere il fisco — ci ha detto un cantante — perché i funzionari non credono che il sessanta per cento del nostro cachet dobbiamo darlo agli impresari che ci hanno procurato la serata e ai componenti del complesso che ci accompagna negli spettacoli ». Per questa ragione parecchi cantanti oggi si esibiscono come dipendenti dì società anonime che provvedono in proprio ad incassare i compensi dai procacciatori di « serate ». C'è da notare che il « giro di vite del fisco » ha coinciso con un momento poco propizio per i cantanti: alcuni proprio per non avere problemi di tasse, preferiscono concentrare la loro attività verso le incisioni discografiche, il cinema e il teatro. Per combattere l'evasione fiscale dei cantanti, degli attori e degli sportivi saranno dunque incrementati gli accertamenti del nucleo centrale della polizia tributaria. L'annuncio è stato dato dal ministro delle Finanze, Visentini, in risposta ad una interrogazione del senatore democristiano Murmura, il quale aveva chiesto di essere informato « sulle concrete iniziative rivolte a combattere l'evasione fiscale in atto, soprattutto ad opera degli artisti di varietà e dei cantanti, i cui compensi ed i cui guadagni raggiungono livelli altissimi ed offensivi ». Verso questa categoria — ha precisato il ministro delle Finanze — « anche i comandi della guardia di Finanza vanno da tempo predisponendo con successo idonee misure di controllo, le quali, se riferite al settore della produzione cinematografica e discografica ed in genere all'intero arco organizzativo dei pubblici spettacoli, può dirsi che hanno la loro sintesi nei risultati apprezzabili di servizio ottenuti da una apposita sezione operativa istituita nell'ambito del nucleo centrale di polizia tributaria ». Dai dati a disposizione risulta che negli ultimi tempi sono stati effettuati accertamenti e controlli nei confronti di oltre 600 artisti e cantanti e segnalati ai competenti uffici finanziari ricavi lordi per oltre 30 miliardi di lire. « Il governo — ha prose¬ guito il ministro Visentini — è consapevole di aver imboccato la strada giusta in favore di una vigorosa azione di contrasto al diffuso fenomeno della evasione con le iniziative legislative recentemente varate. Si tratta, quindi, di rendere operante questo complesso di norme e di far diventare effettivi ed efficaci i controlli fiscali, utilizzando a questo scopo gli strumenti giuridici esistenti ». Ernesto Baldo Mina, sarebbe debitrice con il fisco di centinaia di milioni

Persone citate: Bruno Visentini, Claudio Villa, Ernesto Baldo Mina, Luigi Preti, Murmura, Sophia Loren, Visentini, Vittorio De Sica

Luoghi citati: Roma