In Belgio 15 giovani (5 italiani) carbonizzati nel bar in fiamme

In Belgio 15 giovani (5 italiani) carbonizzati nel bar in fiamme Tragedia nei pressi di Charleroi, la notte ii Capodanno In Belgio 15 giovani (5 italiani) carbonizzati nel bar in fiamme Il rogo provocato forse da un corto circuito o da una fuga di gas - Nell'incendio ferite venticinque persone (sette italiani) - Nel locale mancavano uscite di sicurezza Ls Louvière, 1 gennaio. La notte di San Silvestro è stata funestata in Belgio da un tragico incendio che ha provocato la morte di 15 persone, sei giovani, otto ragazze dai 17 ai 22 anni, e una donna ! imvLtamdi 45 anni. Altre cinque persone, gravemente ustionate, giacciono tra la vita e la morte all'ospedale, dove sono stati ricoverati anche 20 feriti cSAR incendio. meno gravi. La sciagura si è verificata in un caffè di La Louvière, a qualche chilometro da Charleroi, in seguito ad una esplosione, probabilmente di gas, e ad un violento Tra le vittime vi sono anche cinque cittadini italiani: Salvatrice Racuglia, Nadia Amaglio, Luigi Castagnoli, Rosetta Camaratta e Giusep- è a o o : a , - d ie ao" n. o o a oda e j iaooi a no eeza e a a rnene0 non o pina Cortes, tutti residenti in Belgio. Italiani anche sette dei 25 feriti: Erica Cassisi, Vincenzo Bongiovanni, Genova Idilli, Letizia Bongio, Stefano Di Marco, Filippo Racuglia e Oscar Vincenzo. Di questi ultimi alcuni avrebbero già lasciato l'ospedale dopo aver ricevuto le prime cure. L'incendio è divampato con rapidità impressionante all'alba di stamane, verso le quattro, dopo un'interruzione di corrente e un violento scoppio che si ritiene sia stato causato da una fuga di gas. Nel locale in quel momento si trovavano circa 50 giovani che si erano dati convegno per trascorrere in allegria la notte di San Silvestro. In qualche secondo il vecchio edificio si è messo a bruciare come una torcia e il panico si è impadronito dei giovani. La sala da ballo era collegata alla strada da uno stretto corridoio dove tra il bagliore delle fiamme e il fumo soffocante i clienti del locale si sono precipitati in cerca di salvezza calpestandosi a vicenda. Alcuni sono riusciti a passare, altri invece sono rimasti inesorabilmente bloccati e sono I stati raggiunti dal fuoco. Tra le macerie del caffè, do| ve i vigili del fuoco di La Louvière, di Mons e di Charleroi stanno ancora spegnendo gli ultimi focolai d'incendio, i parenti delle vittime non ancora individuate tentano di ricono| scere qualche oggetto che potrebbe permettere l'identificazione dei loro ragazzi. Il procuratore del Re di Mons è sul luogo per avviare l'inchiesta. Gli inquirenti ritengono che l'incendio e l'esplosione possano essere stati provocati da un corto circuito oppure da una sigaretta gettata via ancora accesa. I testimoni hanno dichiarato che l'incendio è scoppiato nel bar del locale e che si è esteso all'intero edificio in pochi secondi. A La Louvière il capo dei vigili del fuoco locali Louis Woit ha dichiarato che nel locale non esisteva alcuna uscita di soccorso sul retro e che la porta principale era chiusa a chiave. «L'unica via d'uscita — ha aggiunto — era uno stretto corridoio e molti non hanno avuto alcuna possibilità di salvarsi». Secondo Woit, il locale non poteva funzionare come dancing avendo ottenuto l'agibilità come caffè. Per i locali adibiti a sale da ballo infatti le norme belghe contro gli incendi sono molto più rigorose. I primi accertamenti hanno avvalorato la tesi del corto circuito che ha flgcpscsacoccqghpcgst«hsdRdsqs fatto piombare il locale nell'oscurità. La seconda fase degli eventi non è stata ancora chiarita: non si è potuto appurare cioè se l'incendio è stato scatenato dallo stesso corto circuito oppure dalla sigaretta di un cliente che accidentalmente ha dato fuoco alle decorazioni natalizie, oppure dall'accendino di un cliente acceso per far luce. «Una fuga di gas ha provocato subito dopo l'esplosione, quando le fiamme si erano già impadronite del locale», ha dichiarato il capo dei pompieri. Alcuni vicini hanno dichiarato di essere stati svegliati da una violenta esplosione e di aver pensato che si trattasse di fuochi d'artificio. «Poi ho udito delle grida — ha detto un vicino — e ho visto l'intero edificio avvolto dalle fiamme». (Ansa) La Louvière. Ciò che rimane del bar investito dallo spaventoso incendio che ha fatto 15 vittime (telefoto Upi-Ansa)

Luoghi citati: Belgio, Genova, Mons