"Diritto e giustizia vere armi della pace,,

"Diritto e giustizia vere armi della pace,,Discorso del Papa per Panno nuovo "Diritto e giustizia vere armi della pace,, (Dalla redazione romana) Città del Vaticano, 1 genn. Aborto, delinquenza organizzata, commercio delle armi, sono stati posti da Paolo VI sullo stesso piano, e qualificati allo stesso titolo come «dolori, disordini e pericoli» che minacciano le sorti del mondo. In due discorsi, il primo nell'ultima udienza generale del 1975 e il secondo nel primo giorno dell'anno nuovo, il Papa ha denunciato i «mali» che si oppongono alla «civiltà dell'amore», che immagina debba aver principio dal giubileo appena terminato, e ha levato un appello ai capi di Stato per la sostituzione del diritto e della giustizia, «le vere armi» della pace, ai rapporti dell'equilibrio della forza tra le nazioni. «Oggi vibrano gli strumenti segnaletici del deterioramento del nostro comportamento civile», ha detto nell'udienza generale, con un paragone figurato a una situazione molto vicina alla catastrofe sismica. «La delinquenza organizzata, premeditata per estorsione di somme spesso favolose di denaro, sotto minaccia di morte di persone innocenti — ha chiesto — non è Questa diventata un'epidemia di malvagità, avida e crudele, che accusa un vuoto di principi nobili e morali, che ha scavato un crollo pauroso nella coscienza di tanti figli del nostro tempo? E che diremo della propaganda in favore della liberalizzazione o della legalizzazione dell'aborto procurato, senza che i cuori materni insorgano a difesa delle loro nascenti creature e della loro vocazio¬ Per il Pontefice "dolori, disordini e pericoli" vengono dall'aborto, dalla delinquenza organizzata e dal commercio delle armi Non lasciare nulla d'intentato per comporre i dissidi dei popoli ne al servizio della vita? E non avremo almeno sentimenti di pietà e di speranza per popolazioni intere, che ancora languiscono nella fame e nella miseria? E non proveremo un fremito almeno di sdegno e di paura per gli armamenti, che estendono i loro lucrosi mercati fra le nazioni, e per gli episodi tremendi di guerre civili, prodromi possibilmente fatali di nuove conflagrazioni, di cui parlano le radio e i giornali del mondo, non avremo noi almeno una troppo esperta implorazione a scongiurare oggi, in radice, le guerre che domani, con incalcolabile furore, possono di nuovo insanguinare la faccia della terra?». Il discorso odierno sulle «vere armi della pace» è venuto durante la Messa che Paolo VI ha celebrato questa mattina in San Pietro, in occasione della nona «Giornata mondiale della pace», presenti tre cardinali, il corpo diplomatico e una folla di circa diecimila persone. «Da questa cat tedra di verità e di pace, in terprete autentica del messaggio del figlio di Dio — ha affermato Paolo VI — noi ripetiamo il nostro appello, il nostro invito a quanti hanno in mano le sorti dei popoli, anzi la vita o la morte di milioni di fratelli, noi ripetiamo la nostra esortazione appassionata: gli occhi innocenti e imploranti dei piccoli, dei poveri, dei sofferenti nel corpo o nello spirito per le ferite della guerra, li supplicano, il giudizio della storia li attende al varco, ma più severo e infallibile li aspetta quello di Dio. Nulla sia lasciato di intentato per comporre i dissidi, per superare le difficoltà, per promuovere il progresso umano e sociale, specie là, dove più grande è il bisogno, più pressanti le difficoltà».

Persone citate: Paolo Vi

Luoghi citati: Città Del Vaticano