Generoso assedio con piante e fiori di Mirella Appiotti

Generoso assedio con piante e fiori Generoso assedio con piante e fiori Pierre Lieutaghi: « Il libro degli alberi e degli arbusti », Ed. Rizzoli, due volumi di pag. 894, lire 25 mila. Erina Gavotti: « Erbe e bellezza», Ed. Rizzoli, pag. 178, lire 4500. Henry Cocker: « Guida al giardinaggio », Ed. Garzanti, pag. 403, lire 5000. Con i libri sulla natura, gli editori italiani fanno come quei genitori di una volta che, costringendo la figlia a sposarsi, le dicevano « l'amore viene dopo » e decantavano le virtù del pretendente. Così gli alberi'vengono adesso rivisitati dal lato medicinale, gli arbusti interessano per l'arte culinaria e i fiori servono alla bellezza, non più per le Carmen da cartolina che si mettevano la gardenia dietro l'orecchio, ma, triturati, per tirar lucida la pelle e aumentare i rancori del femminismo radicale. L'operazione è condotta con speciale impegno dalla Rizzoli che, nella collana « Natura amica », sfrutta a suo modo l'attualità del compromesso e lo realizza già nel titolo: sbagliato perché i problemi naturalistici non sono quasi mai amichevoli, però meritato da chi, come noi italiani, è e pare voglia restare, in campo ecologico, in un'eterna minore età. Si comincia i. prendere il lettore per il verso promozionale del pettegolezzo fino, con una veste tipografica luminosa e la grazia chic delle vecchie tavole a colori e dei disegni al tratto per poi metterlo di fronte ad una informazione scientifica delle più rigorose. Il francese Lieutaghi è uno dei maggiori protagonisti di questo assedio, sotto certi aspetti generoso perché con modeste speranze di successi. Già l'anno scorso è apparso nella stessa raccolta, e senza sospetti di consumismo, con i libri delle erbe e dei frutti selvatici. Ora sembra aver perfezionato la tecnica di contrabbandare il suo ottimo lavoro di ricerca in mezzo ad una rete sempre più fitta di annotazioni curiose, tra realtà e leggenda, medicina e negromanzia, da Atene al Medio Evo con l'intento, davvero necessario e non sempre raggiunto, di attenuare le difficoltà di un'opera destinata ad appassionati autentici in grado di superare le molte astruserie, specie nella parte dedicata alle « chiavi di determinazione » delle essenze. Superato questo ostacolo e dopo lo svelto e utilissimo lessico, anche il profano potrà andare avanti e gustarsi i lunghi poemi dell'acero o dell'abete, del salice o di cento altre « voci » vedendo, ogni tanto, saltar fuori Plutarco a mettere in guardia contro i malefici del tasso, così allegramente amato da Campanile; Catone che fa l'elogio dell'alloro, non come arbusto dei Cesari ma perché ingrediente insostituibile di un sublime «pasticcio di vino dolce » mentre, un bel po' prima, Platone pare abbia avuto il soprannome di «mangiatore di fichi ». Il libro degli alberi e degli arbusti è zeppo di citazioni come queste; il tutto, dati scientifici e superstizioni, raccontato da Lieutaghi senza fronzoli, con la passione fredda dello studioso per cui la pianta non è soltanto quella di oggi, con le sue nude schede anagrafiche, ma è storia, anche e soprattutto di uomini. Chi cerchi sottigliezze del genere sentirà forse Erbe e bellezza di Erina Gavotti, un po' meno nelle proprie corde, anche se l'indagine sul decotto che fa scomparire le rughe o sul bagno alle foglie di noce è sapiente, gustosa e accompagnata da un filo sottile di ironia. Difficilmente gli verrà, invece, il desiderio di contestare la Guida al giardinaggio di Cocker benché essa non sia altro che una ristampa, rimpolpata, dell'antico Come, dove, quando coltivare i fiori dei « tascabili » Garzanti. Inglese di pura stirpe Kew Gardens, Cocker si è lungamente italianizzato, o pare con grande letizia, nel periodo in cui fu direttore di Villa Taranto a Pallanza. Il suo libro metà nordico e metà mediterraneo, pur con le sue formule vecchiotte e uno stile asrolutamente disadorno, resta probabilmente uno dei pochi capaci di riscaldare la celebre aridità botanica del cuore latino. Mirella Appiotti

Persone citate: Campanile, Cesari, Cocker, Garzanti, Gavotti, Henry Cocker, Platone, Villa

Luoghi citati: Atene, Pallanza, Taranto