I colleghi difendono l'insegnante contestata dai genitori e sospesa

I colleghi difendono l'insegnante contestata dai genitori e sospesa Savona: "Ora che ho tempo - dice la maestra - scriverò un libro,, I colleghi difendono l'insegnante contestata dai genitori e sospesa Soltanto l'altro giorno, quando è stata sostituita, i suoi allievi sono tornati a scuola dopo mesi d'assenza (Dal nostro corrispondente) Savona, 18 dicembre. Rosa Pavilli Gaggero, 43 anni, la maestra della I B delle elementari di Savona Villapiana, contestata sin dall'inizio dell'anno scolastico, prima ancora che i ragazzi mettessero piede in classe, dai genitori dei suoi alunni perché i suoi metodi d'insegnamento non sarebbero moderni, e da due giorni sospesa cautelativamente dall'insegnamento su decisione del direttore didattico dottor Angelo Lovisetti, scriverà un libro su tutta la vicenda di cui è protagonista. «Ora che ho tempo — dice con molta tristezza — posso farlo. Sarà un libro molto documentato e con tante prove». Già il primo giorno di scuola le famiglie dei 22 alunni che le erano stati assegnati per sorteggio non mandarono a scuola i ragazzi iniziando una contestazione che dura tuttora: inviarono un esposto al provveditore per chiedere una nuova maestra e per una settimana tennero a casa i figli. Poi per l'intervento del consiglio di quartiere e del consiglio di circolo, decisero di sospendere l'agitazione. Le acque si mantennero tran quille per una ventina di giorni (gli scolari erano però scesi da 22 a 18), ma poi la polemica riprese ad infuriare ed il provveditore invitò l'insegnante a sottoporsi a visita medica collegiale presso l'ospedale militare di Genova. La maestra respinse il provvedimento perché, a suo avviso, «illegittimo e non motivato» e, assistita dall'avvocato Renzo Brunetti, denunciò il provveditore, dott. Antonino Pranzone, e querelò tutte le famiglie firmatarie dell'esposto al provveditore e lo stesso professor Franzone. Le pratiche sono ora nelle mani del procuratore della Repubblica e del pretore. Da quel momento, salvo un breve periodo in cui la Pavilli rimase assente per malattia, è ripresa l'agitazione ed i ragazzi, eccetto uno, non sono più andati a scuola. Nel frattempo la maestra oppose un nuovo rifiuto all'ordine della visita medica e presentò ricorso al ministero della Pubblica istruzione. Da parte loro i colleghi rifiutaro¬ no, per solidarietà, di prendere nelle loro classi i ragazzi dell'insegnante contestata e si pronunciarono contro la sospensione con un documento inviato all'autorità scolastica. L'ordine del giorno dice, testualmente: «Il collegio dei docenti esprime viva protesta nei riguardi dei modi e dei tempi con cui è stata condotta da parte dei genitori la campagna denigratoria nei confronti dell'insegnante, fondata non su fatti concreti e documentati; ribadisce che nessun insegnante può essere rimosso, trasferito o sospeso dal proprio incarico, se non dietro precise, provate, gravi motivazioni; pertanto si dichiara avverso a qualsiasi provvedimento di sospensione». Invece la sospensione è arrivata. Ed ora? Il provveditore al riguardo è laconico: «E' stata sospesa dal direttore didattico perché è in corso un procedimento disciplinare a suo carico. Non posso dire altro». Il 17 novembre scorso in una lettera di «contestazione addebiti» inviata alla Pavilli, il dottor Franzone ha però scritto: «Il comportamento della S.V. è in grave contrasto con i doveri inerenti alla funzione di insegnante e di educatrice non consentendo all'amministrazione l'accertamento delle sue condizioni di salute, arrecando, tra l'altro, grave turbamento nell'ambiente scolastico ed anche nell'opinione pubblica». Come risponde la maestra? «Ho sempre fatto il mio dovere. In vent'anni e più d'insegnamento non ho avuto un'ammonizione ma solo no¬ te di lode. Anche all'inizio dell'anno scolastico il direttore didattico disse, dinnanzi a tesitmoni, che nei miei confronti non erano mai pervenute lamentele o proteste, e allora perché questo atteggiamento persecutorio contro di me? Come si può giudicare una persona solo per i "si dice" delle famiglie? Dicono che non insegno, che preferisco far giocare i bambini, ma perché nessuno è mai venuto a controllare quali sono i miei metodi? Ho mandato co sì tre quaderni di altrettanti ragazzi al ministero della Pubblica istruzione perché giudichino con dati di fatto in mano. Il provvedimento di sospensione deve essere ratificato dal ministero ed ho fi ducia in un giudizio sereno». L'altro ieri il suo posto è stato preso da un'altra inse gnante e gli allievi sono cosi tornati fra i banchi iniziando praticamente soltanto adesso l'anno scolastico. Rosa Pavilli Gaggero, che in questo periodo ha ricevuto numerose lettere di solidarie tà (lo scrittore Danilo Dolci le ha inviato in dono alcuni suoi volumi) è fiduciosa ma, nello stesso tempo, decisa ad andare sino in fondo per ve der riconosciute le sue ragioni. Nicolò Siri

Persone citate: Angelo Lovisetti, Antonino Pranzone, Danilo Dolci, Franzone, Gaggero, Nicolò Siri, Renzo Brunetti

Luoghi citati: Genova, Savona, Villapiana