Vini: chi segue Veronelli nella "guida,, trova un tesoro di Paolo Lingua

Vini: chi segue Veronelli nella "guida,, trova un tesoro Si conclude la polemica ligure-gastronomica Vini: chi segue Veronelli nella "guida,, trova un tesoro Con l'Intervento di Luigi Veronelli c la replica di Paolo Lingua (anche a nome del collega Giorgio Bidone) si conclude la polemica sugli « errori » contenuti nella guida «Arco-Baleno» della cucina ligure. Avevo promesso — ai critici della parte vinosa della mia guida ligure — che sarei arrivato ai « particolari ». Eccomi qui con l'elenco di alcuni vignaiuoli eroici fessi: eroici) che resistono al cemento degli speculatori e ai lumi di industria, proprio ed esattamente alle spalle della Genova « industriale ». Il lettore che, folle, sia pure per un unico bicchiere, o bottiglia, o damigiana, seguisse la mia guida, troverà sulle colline dell'entroterra di Volti e Prà nostralino bianco di fresca e rapida beva presso Agostino Ottonello in via Podestà 111, Lorenzo Ottonello in via Podestà 98, Lazzaro Bozzano in via Serrea 23, Antonio Cervello in via Borghetto 20 e Luigi Ottonello in via Borghetto 18. Sui colli dell'entroterra di Pegli e Sestri, sempre con le stesse uve, un nostralino bianco in cui — quasi a presentire la Val Polcevera e Coronata — già si sottolinea una sapida vena, presso Antonio Scotto in via Razzara Superiore 12, Emilio Vererdo in via Razzara Inferiore 21, Maria Bancheo in via Monte Contessa 19, Maria Rocca e Bartolomeo Tubino, piazza Aquileia 2. Giunto alla delegazione di Coronata, attenzione: sei al meglio. Camminali i vigneti dell'entroterra. Non ti preoccupare se un ventaccio corsaro irrompe giù a strattoni e scuote il costone di Coronata; gli saranno rimedio le ampie bevute, lo stupore dei vignaiuoli, la gioia appunto della riscoperta. Del vino (non più solo « nostralino») di Coronata ti dò l'esame organolettico medio (medio da che ogni vigna segna nei vini, graziaddio, come si conviene, le sue sfumature): colore bianco paglierino pallido; sottile bouquet in cui si sottolineano rapidi sentori di zafferano e di cedro; sapore asciutto, senza concessioìii, fresco e svuotabocca a far vera l'annosa descrizione di Giorgio Caproni: « Trovi in quel che di zolfigno e di metallico lascia al palato (quasi che tra zafferano e cedro fosse stata calata una di quelle grosse palanche di rame che ci mettevamo in bocca da piccoli, appunto per gustare l'acidulo, e che formarono l'orgoglio degli Avi) la sua prima virtù ». Le etichette — per una volta sono d'accordo con Mario Soldati — lo hanno portato a rovina. Non dò etichetta alcuna. Al lettore salire il costone, alto sulla «delegazione» di Cornigliano, per l'acquisto (poche bottiglie da che è vino che vuole essere colio quanto più giovane) dai vignaiuoli miglioi-i: Agostino Bardi, via San Giacomo Apostolo 51; Domenico Barisone, via Monte Guano la; Giorgio Casagrande Marenco, via Coronata 90; Andrea Castello, via Rocche di Coronata 1; Giobatta Maviosa, via Ospedale San Raffaele 6; Giovanni Sommariva, via Boschetto 21; Benedetta Storace, via Monte Guano 3. Risaliamo ora il Polcevera e notiamo come i vini in ogni luogo — certo sempre nella « stessa » linea della « stessa » famiglia — si carichino di differenze: qui hanno cedimenti abboccati, qui si « stringono » più rigorosi, qui si ampliano un poco, così da non interrompere quella che è la loro costante: la freschezza marinara. Al colmo del percorso in zona San Quirico, un'altra volta attenzione: torni come Coronata, al meglio: i vini prendono denominazione Valpolcevera (vi si accentua, e rimane tuttavia sempre elegante la sapidità). In delegazione Rivarolo stimo migliori produttori: Angelo Poggi in via Cambiaro 57, Luigi Delfino in salita al Garbo 29; Gio Batta Parodi in salita al Garbo 37 e Matteo Dagnino sempre in salita al Garbo numero 33. In delegazione Pontedecimo - San Quirico (ma, in effetti, a San Quirico che, ripeto, deve ritenersi vero e proprio luogo-cru per i vini di Valpolcevera): Giovanna Toncetto, via Serro a Morego 2, Giuseppe Marcenaro, via Asilo di Murta 32 e tutti i vignaiuoli di via Porcile. L'elenco risale alle mie ultime sgambate per quelle vigne: 4-5 anni (può essere che qualche vignaiuolo per « suggestioni » d'industria o, peggio, sottratto alla vita, non sia più) ed è parziale: si limita ai nominativi della mia preferenza vinosa; potrei infatti aggiungerne tanti e tanti altri. Luigi Veronelli

Luoghi citati: Rivarolo, San Quirico