Riuscito l'aggancio, due astronauti russi sono già nella stazione spaziale Salyut 6

Riuscito l'aggancio, due astronauti russi sono già nella stazione spaziale Salyut 6 Forse altra navicella pronta a partire per un docking a tre Riuscito l'aggancio, due astronauti russi sono già nella stazione spaziale Salyut 6 Mosca, 11 dicembre. I cosmonauti sovietici Yuri Romanenko e Georgy Grechko sono da oggi a bordo della Salyut-6, la stazione in orbita dal 29 settembre e da allora in attesa di ospiti. Utilizzando una nuova tecnica, l'equipaggio della Soyuz-26, lanciato all'alba di ieri dal cosmodromo di Baikonur, è riuscito ad agganciarsi perfettamente, alle 6,02 di stamane, alla stazione orbitante e quindi a trasferirsi a bordo della Salyut, dove rimarrà per un imprecisato periodo di tempo, impegnato a svolgervi tuttti una serie di complessi esperimenti. Romanenko e Grechko hanno dunque riscattato il fallimento della Soyuz-25, che in ottobre mancò per uri centinaio di metri il laboratorio in orbita intorno alla Terra, costringendo il centro di controllo di Baikonur ad annullare la missione e ad ordinare il rientro a terra della navicella. Dopo il riuscito aggancio tra la Soyuz-26 e la Salyut, si è appreso un particolare sinora sconosciuto. La Salyut-6 dispone di due sistemi di docking, cioè di aggancio, l'uno installato nel cosidetto «comparto di trasferimento» della stazione orbitante e l'altro dalla parte opposta, a ridosso della sezione strumentale. L'esistenza di questi due sistemi rende possibile il contemporaneo aggancio al laboratorio spaziale di due navicelle. A differenza di quanto era stato programmato in otto¬ bre per la Soyuz-25, questa volta Romanenko e Grechko sì sono avvicinati alla Salyut6 dalla parte della sezione strumentale del laboratorio spaziale. L'esistenza di un duplice sistema di «docking» non esclude che quanto prima un'altra Soyuz possa andar a far compagnia a quella lanciata ieri, ma in proposito né la Tass né i responsabili del cosmodromo di Baikonur hanno voluto confermare o smentire. A bordo della Salyut, Romanenko, che è il comandante della missione, e Grecnko hanno immediatamente iniziato a lavorare, fatto che è stato sottolineato da Alexei Yenseiev, responsabile « numero uno » della missione. I compiti affidati ai cosmo¬ nauti sono vari e complessi. Dovranno studiare i processi fisici e gli altri fenomeni dello spazio extraterrestre; effettuare studi di medicina e biologia, esperimenti tecnici e raccogliere dati relativi al pianeta e all'atmosfera, che poi potranno trovare concreta utilizzazione nel piano di sviluppo economico sovietico. Il programma prevede inoltre che i due cosmonauti ispezionino, controllino e collaudino il sistema d'aggancio nel comparto di trasferimento. « Gli esperimenti più validi sono quelli effettuati con la partecipazione dell'uomo», ha commentato Aiexei Yeliseiev, intervistato alla televisione presso il centro di controlia di volo spaziale che sorge non già a Baikonur, ma vicino a Mosca. (Ap)

Persone citate: Alexei Yenseiev, Georgy Grechko, Romanenko, Yuri Romanenko

Luoghi citati: Mosca