Equipaggio torinese supera gli inglesi di Paolo Bertoldi

Equipaggio torinese supera gli inglesi Giro del mondo a vela Equipaggio torinese supera gli inglesi Arrivo sensazionale di Di Majo e del BB Italia, ieri ad Auckland (Nuova Zelanda), nella seconda tappa del Giro del Mondo a Vela. Dopo 7600 miglia (quasi 14 mila chilometri) di tempestoso Oceano Indiano, dopo iceberg sfiorati e traversie di ogni genere, il BB ha battuto di tre secondi l'inglese Debenhams. La misura corrisponde a sette-otto metri, mezza lunghezza si direbbe in termini ippici. Mai, forse, nella storia delle regate oceaniche un distacco cosi esiguo ha separato due imbarcazioni. Il BB e il Debenhams non lottavano per le prime posizioni, date le avarie subite, comunque il lungo «ingaggio», un'autentica volata di 50 miglia durata dalla notte alle otto di ieri, da quando cioè i due rivali si sono avvistati navigando poi bordo-bordo ha suscitato grande emozione in Nuova Zelanda, dove la vela è popolarissima. Il BB Italia è ora undicesimo in tempo compensato, risultato più che buono che si aggiunge all'ottimo settimo posto della tappa precedente. «Il successo morale di fronte al grande John Ridgway — ci ha dichiarato per telefono Di Majo dopo l'arrivo — mi compensa delle amarezze subite nell'Oceano Indiano. Dal 17 al 18 novembre, l'ha confermato via radio il Race Control dì Portsmouth, eravamo primi assoluti in tempo compensato. Poi abbiamo rotto lo strallo di prua (fune di acciaio che unisce la punta dell'albero a quella del battello) e danneggiato le crocette. E' un miracolo se il BB Italia non ha disalberato. Abbiamo evitato guai peggiori, riducendo la velatura, finché il vento ha soffiato a 50 e più chilometri all'ora. Al primo momento di calma siamo riusciti a riparare i danni. Le condizioni dell'equipaggio e mie sono ottime». Tra i marinai del BB era il torinese Marco Facca, un giovane laureato in economia e commercio, che, sbarcato in Nuova Zelanda, raggiungerà il padre e lo zio in California, prima di rientrare a casa. Al suo posto salirà a bordo l'avvocato Ferrari pure di Torino. Il Giro del Mondo a Vela si svolge in quattro frazioni. E' partito il 27 agosto da Portsmouth (Inghilterra), arrivando in ottobre a Città del Capo (Sud Africa). Nella prima tappa di 6500 miglia, il battello olandese Flyer ha preceduto di meno di due ore il King'Legend, quinto il Trattato di Roma che rappresenta, la comunità europea, su cui naviga anche Tonino Chiotti, di Imperia. Ripartiti il 25 ottobre da Cape Town, i quindici della regata mondiale hanno incontrato disavventure di ogni genere. L'Heat's Condor ha perso un uomo in mare, recuperandolo miracolosamente (nella prima edizione del Giro due concorrenti sono morti per simile sciagura) il Gauloises XI ha rotto un albero, sullo Adventure e sul Neptune un marinaio si è rotto un braccio ed uno un ginocchio. Il 25 novembre YHeat's Condor (Inghilterra) è arrivato primo in tempo reale ad Aucklend. Poco dopo è giunto all'ormeggio il 33 Export (Francia) balzando in testa in « compensato ». Ora i concorrenti si riposano in Nuova Zelanda. Riprenderanno il mare il giorno di Santo Stefano per la tappa di riacquista quell'alone di leggendaria impresa che ha caratterizzato la prima edizione. Paolo Bertoldi

Persone citate: Cape, Di Majo, Facca, John Ridgway, Neptune, Race, Tonino Chiotti, Vela