Sono diminuiti ipasseggeri sui treni partiti per Natale

Sono diminuiti ipasseggeri sui treni partiti per Natale Dai 233 mila deiranno scorso a 225 mila Sono diminuiti ipasseggeri sui treni partiti per Natale Un po' per gli scioperi, un po' perché le ferrovie pagano ora la lentezza negli investimenti - Ma l'incasso è stato superiore al 1976 Quanto hanno Incassato le ferrovie a Torino in occasione delle feste natalizie? Quanti passeggeri hanno preso il treno a Natale per trascorrere le feste a casa? Con il dottor Riccardo Amosso, capo ufficio commerciale e del traffico del compartimento di Torino, tentiamo un primo bilancio del movimento di questi giorni convulsi, rapportando i dati appena conseguiti con quelli dell'esercizio precedente, stesse stazioni, stesso periodo. Le cifre che emergono dal raffronto sono significative solo In parte: il movimento dei viaggiatori in questo periodo delicatissimo per la vita ferroviaria infatti è stato falsato dall'ondata di scioperi degli autonomi. Molta gente, nella prospettiva di trascorrere ore in più sul treno a causa dell'andatura incostante ed imprevedibile di •locomotiva selvaggia- ha preferito In un primo momento i mezzi alternativi: bus, auto, aereo. Solo il 23 mattina, quando l'ondata delle astensioni si è temporaneamente appianata, la « domanda di ferrovia si è rianimata rimanendo costante anche il giorno successivo, la vigilia di Natale, che registra tradizionalmente un relativo calo dell'affluenza ai treni. Ma lasciamo parlare le cifre. « Nel periodo che va dal 17 al 26 dicembre — dice Amosso — abbiamo incassato un miliardo e 100 milioni, contro i 990 dell'anno scorso. I viaggiatori sono stati 225 mila, contro 233 mila, con un totale di 152 mila biglietti venduti, contro I 143 mila del 1976'. Le cifre fornite dal funzionario sono in pratica tutte riferibili a Porta Nuova (119 mila biglietti per un incasso di 837 milioni): Porta Susa ha infatti un movimento pari ad un ottavo circa della stazione principale. Gli altri scali, Lingotto, Dora, Stura, hanno al confronto un andamento di viaggiatori del tutto trascurabile. Come mai gli incassi (e il numero dei biglietti) sono aumen- tati nonostante la leggera diminuzione dei passeggeri? - Perché non ogni biglietto venduto — puntualizza il capo sezione vendite e marketing, Malis — corrisponde ad un passeggero (vedi ad esempio I biglietti collettivi). E poi c'è stato nel marzo scorso l'aumento delle tariffe ». L'incremento del periodo natalizio si può anche misurare in treni: i convogli straordinari approntati dalle Fs in partenza e in arrivo a Porta Nuova sono una trentina. Molti partiranno a Capodanno, l'altro momento caldo delle ferrovie: tutti, tranne uno, sulle linee del Sud. Se le partenze di Natale destano sempre, malgrado ogni cautela, qualche preoccupazione, non capita altrettanto per gli arrivi, scaglionati nell'arco dei venti giorni di festività. • Anche nel momenti più affannosi — afferma comunque Amosso — non ho notato le scene di assalti disperati alle carrozze che si registravano negli altri anni: non più bambini sollevati attraverso I vetri, valigie passate dai finestrini ». Secondo il funzionario l'utente del mezzo ferroviario è cresciuto, non solo in numero: » Ora programma il suo viaggio — dice — tenendo conto del rush finale, anticipando e posticipando la partenza. Si rivolge alle agenzie disseminate in città, perché sa eli non pagare sovrapprezzo. Non affolla più come in passato gli sportelli che comunque per l'occasione vengono debitamente rinforzati (da dieci a venti, a Porta Nuova) ». • Anche l'abitudine alle cuccette, come sostanziale palliativo degli inevitabili disagi di un lungo viaggio va prendendo piede: I tempi di prenotazione sono ancora troppo lunghi, perché a Natale nonostante l'immissione in rete di tutto il materiale disponibile, c'è molta gente che le usa ». Quale si prevede sarà l'incasso al termine delle festività? • Supereremo certamente, scioperi permettendo, il miliardo e 400 milioni realizzati nel 76». Comune denominatore di ogni variazione od incremento sarà comunque il ritardo costante dei treni: « Si è aspettato troppo ad Investire nelle ferrovie — è l'opinione del dottor Amosso — l'indugio si paga adesso: con un servizio peggiore ed un minor traffico ». II dott. Riccardo Amosso

Persone citate: Amosso, Riccardo Amosso

Luoghi citati: Torino