Usati nell'attentato 40 chili d'esplosivo

Usati nell'attentato 40 chili d'esplosivo Il sabotaggio al carcere Usati nell'attentato 40 chili d'esplosivo E' dinamite da cava, vecchia di oltre un anno Per l'attentato della vigilia di Natale al cantiere del nuovo carcere in costruzione alle Vallette i terroristi di « Prima Linea » hanno usato poco meno di 400 candelotti di dinamite da cava, fabbricati circa un anno e mezzo fa. Su quasi quaranta chilogrammi di esplosivo collegati con micce a lenta combustione — accertano le prime perizie — soltanto ventiquatro sono scoppiati, abbattendo muri e stroncando a metà alcune colonne, mentre altre quattro cariche non hanno potuto esplodere a causa di un errore tecnico nell'innesco. Erano proprio le più importanti, quelle che nel progetto dei sabotatori avrebbero dovuto far crollare l'intero edificio di otto piani destinato ad ospitare la caserma delle guardie di custodia. Sarebbe stato un danno gravissimo che, sommato alle altre devastazioni, poteva ritardare notevolmente il programma di costruzione del nuovo carcere. Secondo l'ingegner Giuseppe Navone, titolare dell'impresa edile che ha in appalto i lavori, i piani di avanzamento nella realizzazione dei vari edifici subiranno comunque un rallentamento: « Ci sono danni per decine di milioni — ha detto Navone subito dopo l'attentato — ed è evidente che, con questo secondo sabotaggio, si voleva bloccare definitivamente la costruzione. Nei lavori eravamo già avanti, si era ormai raggiunto l'importo di tre miliardi del primo finanziamento contrattuale: chi compie simili atti dovrebbe sapere che l'unico scopo per cui l'impresa Ila accettato questa costruzione È il lavoro di 80 operai ». Un'aspetto passato evidentemente in sott'ordine nei propositi dei terroristi, che volevano conseguire attraverso l'azione dinamitarda un risultato apolìtico», con la distruzione pressoché totale delle strutture finora realizzate. Un risultato ben diverso da quello ottenuto con l'azione dimostrativa del 24 gennaio scorso, rivendicata dal sedicente gruppo eversivo « Lotta armata per il comunismo ». Quella notte ignoti attentatori avevano incendiato e distrutto con molotov la centralina elettrica che alimentava d'energia il cantiere, L'« Organizzazione comunista combattente Prima Linea » ha rivendicato ieri con un volantino gli attentati dei giorni scorsi compiuti contro la caserma del n'.uleo di polizia giudiziaria in corso Umbria, la caserma dei carabinieri di Belnasco e il nuovo carcere in costruzione alle Vallette. Dopo aver esposto le presunte motivazioni ideologiche delle azioni terroristiche, il comunicato conclude attaccando 1 giornalisti. « Non rientra nelle esigenze di lotta di classe oggi uno spreco di energie rivoluzionarie contro quegli scribacchini che sempre più scopertamente si prestano a manovre. Avvertiamo una volta per tutte costoro che diligentemente trascrivono le veline della questura che queste sono le ultime parole di avvertimento che sprechiamo per costoro, d'ora in poi sprecheremo solo pallottole ». I terroristi aggiungono che, durante l'attentato al nuovo carcere delle Vallette, « sono stati asportati i piani di costruzione ». Il costruttore Navone

Persone citate: Giuseppe Navone, Navone