Non fu un suicidio la uccise l'amante di Ippolito

Non fu un suicidio la uccise l'amante La morte di Angela Ippolito Non fu un suicidio la uccise l'amante Ercole Pilone: "La mia ragazza si è sparata" Per il giudice istruttore Oggè la morte di Angela Ippolito, la sposa diciannovenne trovata uccisa nel suo alloggio di via Leinì 50, il 6 agosto del 1976, non è la conclusione di un tragico gioco, un suicidio con il sistema della roulette russa. Il magistrato ha rinviato a giudizio, quale responsabile dell'assassinio della giovane donna, Ercole Pilone, 25 anni, più noto negli ambienti della «mala» torinese come «Lino il Foggiano». Fermato dai carabinieri ad un posto di blocco dieci giorni dopo il fatto, Ercole Pilone aveva detto: « Angela scherzava con la mia pistola e si è itccisa ». La sua versione era apparsa subito inattendibile. Il perito e 1 testimoni gli hanno dato torto ed ora deve rispondere di un'accusa che può portarlo all'ergastolo. In attesa di giudizio Ercole Pilone è evaso dalle « Nuove » ma è stato caturato il 25 aprile scorso. Ecco 1 fatti di cui è accusato. Nella tarda mattinata del 6 agosto del 1976 una telefonata anonima alla questura avverte: « Accorrete, c'è una donna ferita al terzo piano di via Leinì ». Quando gli agenti entrano nel modesto alloggio della Barriera di Milano trovano una giovane donna, Immersa in una pozza di sangue, il capo reclinato sulla sponda del letto, ormai priva di vita, seminuda. Un colpo di pistola le ha devastato il mento e l'ha uccisa. E' Angela Ippolito, una sposa di 19 anni, che ha abbandonato il marito Walter Donda e il figlioletto Sandro, di 2 anni, per andare a convivere prima con una amica, Teresa Baldo, e poi con l'amante, «Lino il Foggiano». Nell'appartamento c'è una fotografia che ritrae la vittima con un giovane che viene subito identificato per Ercole Pilone, allontanatosi dal carcere di Foggia dopo una licenza. Al magistrato che lo interroga, Pilone dice che « Angela si è messa a scherzare con la pistola che avevo dimenticato sul tavolo. Ha injilato un proiettile nel tamburo, lo ha /atto girare a caso, come si la con il sistema della roulette russa. Al secondo tentativo il gioco si è co7icluso tragicamente ». Il racconto del Pilone è stato verificato e giudicato del tutto inattendibile dal perito professor Griva. a Se vogliamo credere a quanto dice l'imputato, la giovane donna avrebbe dovuto premere il grilletto della pistola con l'indice, tenendo l'arma puntata verso di sé. Ma l'effetto dello sparo /a alzare la pistola verso l'alto. Dunque, per essere sicura di morire. Angela avrebbe dovuto essere un'esperta di armi e mirare al collo in modo da restare colpita al viso. E' un gesto che non ha precedenti nella casistica dei suicidi con il sistema della roulette russa dove l'aspirante suicida si punta la pistola alla tempia », conclude Griva. A demolire la versione del Pilone ha contribuito poi la testimonianza dell'amica della vittima, Teresa Baldo, che era uscita dall'appartamento quel mattino, presente il Pilone, e non aveva visto alcuna arma abbandonata sul tavolo. La sorella di Angela Ippolito ha riferito al magistrato che Ercole Pilone aveva minacciato di morte la giovane donna quando costei aveva deciso di abbandonarlo. Ercole Pilone, 25 anni

Luoghi citati: Foggia, Milano