Walter, l'operaio del ring

Walter, l'operaio del ring NOI E GLI ALTRI Walter, l'operaio del ring Benzina e pugni. Di giorno dietro alle pompe del chiosco •Aglp» di via Cravero, di sera in palestra a sudare, a prendere e dare cazzotti. Poi, sei, sette volte l'anno, valigia In mano e via. Destinazione, un ring qualsiasi d'Italia o d'Europa. L'arrivo in una città sconosciuta, il tempo di pranzare e subito allo stadio: il cono di luce fumosa che piove sul quadrato, le urla di un pubblico in genere •nemico», avido di vederti soffrire, un avversario mai visto prima, la fatica suggellata spesso da una vittoria che una giuria partigiana provvede a degradare a pareggio o una sconfitta onorevole. Nella notte il viaggio di ritorno con in tasca le 600-700 mila lire dell'ingaggio e al mattino di nuovo al distributore. E' la vita di Walter Guer.neri, roccioso veneto classe 1941. sposato e padre dì due bimbi, pugile professionista da oltre un decennio: 75 incontri alle spalle, quasi la metà perduti, mal però con l'onta del k.o. Soldi guadagnati pochi, ebrezza del divismo ignota, il sogno di diventare campione italiano del pesi welter svanito per un soffio il mese scorso. Guernieri vuole continuare a combattere per un pezzo. Ma chi glielo fa fare? Il volto rubizzo del pugile, un volto fresco, tante battaglie non vi hanno lasciato segno, si illumina di un largo sorriso. Replica: 'Me lo fa fare l'amore per questo stupendo sport, conto di arrivare fino a 40 anni. E, se le forze saranno pari alla passione, non è detto che II titolo nazionale resti un miraggio'. E sua moglie, che ne pensa? «Won vede l'ora che smetta, ma attende In silenzio, non mi racconta le sue paure e questo è bello: Tra un pieno e l'altro Guernieri parla della sua vita di «opera/o del ring: allegria e saggezza intessono i ricordi. «Won sono un asso, ma neppure un brocco. Sono tra i 4 migliori welter d'Italia, purtroppo la boxe al mio livello non dà da vivere, bisogna avere un lavoro. Il chiosco rende, Il pugilato serve per quel qualcosa in più. Un esempio: Mi si rompe l'auto, per ripararla occorre mezzo milione. Un match a Pesaro e II problema di quella spesa imprevista è stato risolto-. Certo che parlare di centomila quando ai Benvenuti, Arcari, Mazzlnghi andavano decine di milioni. . Guernieri scompiglia con le grosse mani la fulva chioma, sbotta: -Sono contento lo stesso. Il nostro è uno strano ambiente, non è tutto oro quello che luccica. Non ho rimpianti né affanni'. Ma. forse un po' d'amarezza. -Un tempo sì. quando mi truffavano delle vittorie. Adesso non ne patisco più'. Ride di gusto: 'Eterno sconfitto', poi serio: 'A parte gli scherzi, il mio ruolo lo svolgo bene, di soddisfazioni la boxe me ne dò ancora'. Un suo collega, Pannunzio, In agosto ha preso un sacco di pugni, ha perso un occhio. 'Incìdenti che fanno parte del mestiere, se uno ci pensa sul ring non ci va più. Ho fatto sempre attenzione, non mi sono esposto mal ad un Incontro-massacro, nessuno mi ha suonato: Unica, penosa avventura, anni fa a Ginevra: Menetrey, allora campione europeo, con una testata gli fece volare due denti. •// sangue, I frammenti in bocca, Il dolore; rimasi sconvolto, abbandonai. Ero all'ultimo round, avevo un buon vantaggio, sarebbe stata la mia grande vittoria. Ed Invece finì con una resa, la sola della mia carriera-. Sono quasi le 19, Guernieri chiude II distributore, corre In palestra. -A Santo Stefano combatterò a Milano'. E il Natale? 'Lo festeggerò a gennaio, la mia famiglia è già abituata a questi ritardi. In fin del conti lo sport richiede qualche sacriliCo.. Minos

Persone citate: Arcari, Guernieri, Pannunzio, Walter Guer

Luoghi citati: Europa, Ginevra, Italia, Pesaro