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Malato si sostituiva ai giovani di "leva,, Incredibile truffa a Palermo Malato si sostituiva ai giovani di "leva,, (Dal nostro corrispondente) i Palermo, 23 dicembre. |Un intraprendente malato \ catanese per diverso tempo si |sostituì alla visita di leva ai I giovani che avrebbero dovuto essere arruolati e che, invece, iottennero l'esonero perché 1 «affetti» da tbc. L'uomo, che i per un paio di centinaia di I migliaia di lire «prestava» i j suoi polmoni ammalati alle I reclute che non volevano sa- ni. Processate dai giudici del- ì la terza sezione penale del tri- bunale, a Palermo, è stato !amnistiato perché i reati per i quali era stato rinviato a giudizio nel frattempo sono stati prescritti (truffa, falso,, sostituzione di persona). Così ;Pirrello. pur essendo indub- ' blamente colpevole e reo-confesso, non è finito in prigione. Ai giudici ha chiesto comprensione e clemenza: Come in tutte le truffe ben congegnate che presto o tardi vengono scoperte, Giuseppe Pirrello fu messo alle corde all'improvviso, anzi quando meno se lo aspettava. Forse, dopo tante sostituzioni per- i fettamente riuscite, credevache l'avrebbe spuntata anche Quella volta. Ma gli andò male- Fu nel 1970 all'ospedale militare di Palermo. Un uffi-ciale medico lo riconobbe e 10 fece arrestare dai carabi-nieri. Dopo quattro mesi di carcerazione preventiva, per effetto della sua malattia, pe- ro Pirrello ottenne la libertà provvisoria. Il processo è sta- to celebralo soltanto ora. Ma-presentato davanti ai giudici e na raccontato di essere ricorso alla truffa Perché gli riusciva difficile tirare avanti, essendo a corto di soldi. Dopo aver fatto il servizio di leva in marina, Pirrello si era arruolato nuovamente visita di leva Ma con il continuo progre- dire della tubercolosi dovette congedarsi. Ottenne di lavora- re come guardia giurata e, a Catania, per un po' di tempo sorvegliò l'ingresso dell'Inten- denza di finanza. Fu allora le un suo amico lo consiglio di «utilizzare» la malattia fa- cendosi passare per i giovani che dovevano sottoporsi alla a. r.