Locomotiva selvaggia, disastro per chi va a far Natale nel Sud

Locomotiva selvaggia, disastro per chi va a far Natale nel Sud A Porta Nuova tra i viaggiatori sconcertati Locomotiva selvaggia, disastro per chi va a far Natale nel Sud Anche in senso inverso disagi incredibili - Il "Siracusa" ieri ha tardato sei ore ■ Previsioni nere; "Per Agrigento 28 ore invece di 18" Ore 17 di ieri alla stazione di Porte Nuova. Sotto il vasto androne che si affaccia sui marciapiedi, soste un centinaio di viaggiatori in attesa: altrettanti sono sparpagliati lungo le banchine, tra valige e carrelli di portabagagli. Sembra una giornata come le altre per l'importante nodo ìerroviario che conta almeno un centinaio di treni in partenza e in arrivo ogni giorno, una quarantina del quali sulle linee del Sud. Sindacalmente parlando, invece, è il quinto giorno del nuovo sciopero della Fisafs, il sindacato autonomo dei ferrovieri: è la «locomotiva selvaggia». Ieri scioperavano gli addetti agli impianti fissi (personale delle stazioni, delle centrali, dei passaggi a livello, degli uffici), con un particolare effetto di disturbo dovuto all'inizio e alla cessazione del lavoro, rispettivamente tre ore dopo e tre ore prima del rispettivo turno. Il calendario delle astensioni, come è noto, prevede ancora tre giorni caldi: oggi e domani (astensione di un'ora alla partenza) e il 23 (nuovo sciopero degli impianti fissi). Poi, a frenare le ruote della « locomotiva selvaggia », interverrà la tregua di quatro giorni, prima del nuovo round di agitazioni, destinato a durare fino all'Epifania. Il grande esodo Forse perché il grande esodo natalizio è appena agli inizi, a Porta Nuova persisteva ieri un senso di calma: tabelloni automatici fitti di sigle, frequenti richiami dell'altoparlante agli « operai di verifica ». Calma apparente: molti dei convogli indicati sui tabelloni erano « virtuali » desti¬ iiiiiiiiiiiii c iiii iiii il lini i il il 111 iiii ili i nati cioè ad essere cancellati poco dopo (come il « locale » per Ivrea delle 17,48, ad esempio) dall'annunzio dello stesso altoparlante. All'Ufficio Informazioni, il dirigente, Domenico Bruno, conferma: « Ne sono stati soppressi finora una dozzina, alcuni convogli, come il Torino-Ivrea sono stati sostituiti da pullman. Di ritardi — dice il responsabile — meglio non parlare ». Nello scompiglio generale, da segnalare i due estremi opposti; il « Savona » giunto (caso strano) in perfetto orario alle 10,37 e il « Siracusa » che Invece di arrivare alle 11, ha fatto il suo ingresso in stazione verso le 17: è probabilmente il più forte ritardo finora registrato a Porta Nuova a causa dello sciopero. Senza arrivare agli eccessi di qualche stazione del Sud, dove i passeggeri inviperiti hanno preso a sassate 1 convogli, grandi sono l'inquietudine e il nervosismo di chi arriva alla stazione e non sa quando parte. O di chi, quando parte, non sa quando arriva. « Ne sappiamo qualcosa noi conduttori che siamo a contatto col pubblico », dice un controllore del deposito di Chlvasso. «Sono esasperati », ribadisce un'impiegata dell'ufficio informazioni: buona parte delle attese di questi giorni di sciopero si scaricano 11, allo sportello. Insiste: « Ora non ci domandano più "quando" parte un treno, ma "se" e "quanto" tempo ci mette ad arrivare. Come se noi fossimo in grado di prevedere le fermate e le agitazioni lungo il percorso ». Dalle informazioni raccolte qua e là tra i passeggeri aobiamo creduto di percepire anche punte di astio verso la categoria di ■ il ■:■ il Mi) il il ili 11 ili i ili il il il ili tiilill liti: il iiiiii iii o a " . a o e i ferrovieri in generale: non tutti distinguono, infatti, tra "autonomi" e "confederali", il mugugno più frequente è che «si scelgono sempre certi periodi per fare sciopero». Per la stragrande maggioranza degli utenti, le agitazioni di questi giorni, pur nella pausa natalizia, rischiano di esacerbare le asprezze di un viaggio di per sé già massacrante. Ci riferiamo in particolare alle decine di migliaia di lavoratori che nei prossimi giorni usufruiranno di un periodo di chiusura, per tornare al loro paese, nel Sud. Una gran fatica Dice Dea Pillilo, impiegata in procinto di partire per Lamezia: « Partirò il 27, quindi in pieno sciopero. Prevedo 8 o 10 ore in più delle 1S complessive che mi costa normalmente il viaggio, ma non posso permettermi l'aereo ». Maria Aronlca, insegnante alle medie di Caselle, da due anni residente a Torino: « Vado a Naro, in provincia di Agrigento. Durata del viaggio, 24 ore che rischiano di diventare 32 ». Perché non ha prenotato la cuccetta? « Non riesco a prevedere con due mesi di anticipo il giorno esatto della mia partenza — risponde —. Viaggerò in piedi, o seduta sulla valigia ». Ma la folla, l'insonnia, la stanchezza? Più che rassegnata, sembra contenta: « Tornare a casa, vai bene una faticaccia ». Non sono cosi ascetici i pendolari: ogni ritardo, una multa sul lavoro. « E ti viaggio di Natale — sospirano — sarà un disastro, andata e ritomo compresi ». Massimo Boccaletti iiii iiii il ■■■ iiiiiiiiiii rii iiiiiiimi l 11 ii 11 p 11111111111 n f i )

Persone citate: Boccaletti, Domenico Bruno

Luoghi citati: Agrigento, Ivrea, Naro, Savona, Siracusa, Torino