Urgente riorganizzare i reparti di cardiologia

Urgente riorganizzare i reparti di cardiologia Tra polemiche e indagini di magistrati Urgente riorganizzare i reparti di cardiologia Enrietti insiste sul dipartimento - Giovedì nuovo incontro con l'Università - Unica alternativa: cardiochirurgia ospedaliera Lo scandalo delle cartelle cliniche del centro di cardiochirurgia « Blalock » ha bloccato la costituzione, presso le Mollnette, del Dipartimento di cardiologia la cui necessità fu espressa il 25 maggio 1976 in un incontro politico-sanitario nell'aula della I clinica medica. Dieci mesi di discussioni e il 25 marzo '77 « in uno degli incontri fra Regione e Università per la predisposizione delle Convenzioni università-ospedali, la delegazione universitaria dichiara la disponibilità alla creazione del dipartimento di cardiologia con la sola riserva di verificare la compatibilità Ira le relative norme di attuazione e la vigente legislazione universttaria». Non furono trovati ostacoli e l'organigramma proposto fu il seguente: Componente universitaria: malattie cardiovascolari (Istltuto di medloina Interna), prof, on. Brusca; Fisiopatologia cardiocircolatoria (Istituto di medicina Interna) prof. 2ardini; Centro di cardiochirurgia « Blalock » (I cllnica chirurgica generale) prof. Morino; Componente ospedaliera: Divisione di cardiologia, prof. Angelino; Laboratorio di cardiologia emodinamica «E. Planelll », prof. Casacci; Direzione sanitaria dell'ospedale. Nel giorni scorsi in un incontro tra l'assessore regionale alla Sanità, Enrietti, e li rettore della Università, prof. Cavallo, è stata riconfermata la necessità del dipartimento, « per dare ai cittadini una struttura che sia posta al di sopra di qualsiasi sospetto di insufficiente funzionalità », e che « veda corresponsabilmente coinvolte tutte le componenti cardiologiche (mediche e chirurgiche) anche e soprattutto nella collegiale e sistematica verifica del metodi di lavoro, della Qualificazione di tutti gli operatori secondo ruoli e funzioni, nella costante comparazione del risultati con l'esperienza internazionale ». Questa dichiarazione di Enrietti riassume il senso del colloquio con Cavallo. L'assessorato, cioè, ritiene impegno urgente in questo momento dare 11 via al Dipartimento, pur « lasciando, come di dovere, alla magistratura il compito di concludere le indagini relative alla falsificazione di documenti clinici e con riserva di più approfondite rilevazioni sull'attività svolta dal Centro "Blalock", da espletare con il necessario rigore metodologico prima di esprimere valutazioni conclusive ». E intende anche farlo al più presto: giovedì 11 problema sarà ridiscusso da Enrietti con il Rettore dell'Università, la commissione per la convenzione e il presidente del San Giovanni. Enrietti afferma che, se non avrà «garanzia di Immediata risposta operativa a queste indicazioni», l'unica alternativa è costituita da un dipartimento ospedaliero, con la creazione di una divisione di cardiochirurgia, « pur nella consapevolezza di non facili problemi di spazio, di organizzazione, di finanziamento, di tempo, che tale soluzione comporterebbe ». Ma quali sono gli ostacoli al Dipartimento? Uno è certamente la rivalità tra strutture ospedaliere e universitarie, il dissidio su chi sarà a capo dell'organismo. Per questi motivi giace dal mar¬ zo '77 nei cassetti del vari professori il progetto che prevede fra l'altro non un direttore, ma un comitato direttivo composto « di diritto » dai cinque responsabili « sìa di ruolo che non di i ruolo» dei reparti coinvolti; dal ' direttore sanitario delle Mollnette, da due aiuti e due assistenti « di ruolo e non di ruolo, eletti In separate assemblee ». Questi « Dieci » saranno affiancati dall'assemblea del dipartimento, « composta da tutti gli operatori medici e non medici, con funzioni consultive in ordine alle linee programmatiche proposte dal comitato direttivo, sìa in ambito organizzativo che culturale ». Enrietti non si fa illusioni: « Sarà uno scoglio difficile da superare, ma in caso di mancato accordo l'alternativa è una sola, il dipartimento ospedaliero ». DI un altro problema si parla in questi giorni: la neurochirurgia. La sistemazione proposta In sede di Dipartimento di emergenza è nota; una sede universitaria presso le Mollnette (quella affidata al prof. Fasano) e un'altra al Cto, con 25-30 letti, di carattere traumatologico. Una terza sede dovrebbe essere istituita con 60 letti presso la nuova Astanteria Martini di largo Gottardo. Domenico Garbarino L'assessore alla Sanità, Enrietti e il Rettore dell'Università