Palermo: riprendono finalmente i lavori del nuovo acquedotto

Palermo: riprendono finalmente i lavori del nuovo acquedotto Sospesa la sentenza del Tar Palermo: riprendono finalmente i lavori del nuovo acquedotto Roma, 16 dicembre. La sesta sezione giurisdizionale del Consiglio di Stato ha accolto stamane la domanda di sospensiva che accompagnava il ricorso presentato dalla Cassa per il Mezzogiorno contro la sentenza del Tar del Lazio che il 31 ottobre scorso aveva invalidato la gara di appalto per la costruzione dell'acquedotto dello Jato, in provincia di Palermo. La sesta sezione entrerà nel merito della causa in una prossima udienza, ma la sospensione dell'efficacia della sentenza del Tar offre intanto lle taprese vincitrici dell'ap V _ * _ paltò la possibilità di riprendere i lavori (compiuti per due terzi al momento della pubblicazione della sentenza del Tar) e di evitare il licenziamento di oltre seicento operai. L'acquedotto deve fornire a Palermo oltre due milioni e mezzo di metri cubi d'acqua prelevati dall'invaso del Poma, nell'entroterra della Conca d'Oro; è un'opera assolutamente necessaria ai palermitani, essendo ormai insufficienti le riserve idriche dei bacini di Scanzano e del Gabriele. Delle vivacissime proteste seguite alla sentenza del Tar Lazio s'era fatto interprete l'assessorato ai Lavori pubblici della Regione siciliana con una serie di drammatici appelli al governo e alla Cassa per il Mezzogiorno. La costruzione dell'acque- dotto, per un importo di ventidue miliardi, fu aggiudicata dalla Cassa per il Mezzogiorno, nel giugno del 1976, al consorzio «Jato», formato dalle imprese Impremositer, Montubi, Molinari, De Bartolomeis e Siderbeton. Contro l'aggiudicazione ricorse al Tar Lazio (competente perché la sede centrale della Cassa si trova a Roma) il consorzio «Aippa», formato dalle imprese Manfredi, Pontello, Sogeco, Sogea, Lesi e Cte, accusando la Cassa di violazione dei princìpi generali sugli appalti e di eccesso di potere, Il 20 giugno scorso la terza sezione del Tar Lazio accolse il ricorso e, con sentenza pub blicata il successivo 31 otto-bre, annullò l'aggiudicazione dell'appalto al consorzio «Jato» per le varianti apportate al progetto «in corso di gara». Contro la sentenza del Tar la Cassa per il Mezzogiorno si è appellata al Consiglio di Stato, chiedendo contemporaneamente, ed ottenendola oggi, la sospensione della sua efficacia. La «sospensiva» può essere accordata dal Consiglio di Stato solo per «gravi ragioni»: esse si riassumono nel danno imminente, grave e irreparabile che potrebbe derivare al ricorrente o all'amministrazione pubblica dall'esecuzione del provvedimento contro il quale si è presentato il ricorso.

Persone citate: De Bartolomeis, Molinari, Poma, Pontello, Scanzano

Luoghi citati: Lazio, Palermo, Roma