Azzurri, è già prova decisiva di Giorgio Viglino

Azzurri, è già prova decisiva La Coppa del mondo al via col gigante di Val d'Isère Azzurri, è già prova decisiva La nostra squadra ha bisogno di verificare il lavoro estivo - Una gara modesta potrebbe fare scoppiare la crisi - La libera lunedì? (Dal nostro Inviato speciale) Val d'Isère, 9 dicembre. La grande corsa di Coppa parte per i maschi domani con la disputa dello slalom gigante. E' l'avvio soltanto, ma già ha importanza assoluta, specialmente per chi molto ha lavorato nell'estate e adesso vuole verificare con quali risultati. E, detto schiettamente, chi più ha da verificare, misurare, controllare siamo proprio noi, la squadra azzurra che ha lavorato con impegno, si è trasformata e adesso deve dare l'esame. Ecco perché nel nostro clan c'è una sottile tensione: nessun Isterismo, ma nervi scoperti un po' in tutti. Il fatto è comprensibile. Se la prova di domani va a segno (a non è necessario vincere, sia chiaro, ma ben figurare), vuol dire che il lavoro impostato è valido e che c'è un futuro anche contro un mostro come Stenmark o contro atleti buoni come Heidegger, Hemmi o Phil Mahre. Se, al contrarlo, dovesse andar male, sarebbe proprio l'inizio di una crisi, che l'anno passato giustamente nessuno ha voluto accettare come tale legandola ad una serie di fattori contingenti. Cambiati i metodi, avvicendati gli uomini, mutati i programmi bisogna far centro, ed è questa responsabilità che ciascuno sente. La Fisi questa volta è presente al gran completo con il presidente Gattal, il vice Coen, lo staff tecnico, ed è merito di tutti se finora almeno non si sono verificati interventi a sproposito, altre volte fin troppo frequenti. L'Hotel Moris funziona da polo d'attrazione per la colonia italiana che si arricchisce ad ogni tappa di qualche tifoso in più, ma c'è una certa discrezione, un autocontrollo che funziona meglio degli anacronistici sbarramenti troppo ferrei Istituiti, ricordo, a St-Moritz mondiale. In pista le cose non vanno troppo bene. Oggi ha nevicato tutto Il giorno e I francesi non sono certo fulmini di guerra sul piano organizzativo. Sul tracciato non ha lavorato nessuno e domani il fondo non dovrebbe essere scorrevole. Probabilmente, la neve che continua a scendere riempirà i buchi della camminata fatta da una compagnia di Chasseur des Alpes, ma sarà poi im- possibile spazzarla via ed avere un fondo duro. Si corre, quindi, In condizioni ambientali non favorevoli. Il tracciato di gara nel suo disegno sembra invece eccellente. SI viaggia piuttosto veloci grazie alla nuova regolamentazione del gigante, che elimina esagerazioni in un senso e nell'altro, soprattutto evita l'abitudine troppo diffusa di trasformare una corsa per sua natura tecnica ma anche veloce, in una sorta di slalom aperto. Eccettuata la parte finale, si fila a velocità media piuttosto alta, probabilmente superiore ai cinquanta orari, il che richiede perfezione di esecuzione, perché ogni errore viene difficilmente recuperato, anche da un mago d'equilibrismo com'è Stenmark. Lo svedese inaugura domani In prove ufficiali i suoi sci lunghi. Ricordo, per chi non l'avesse presente, che Ingo ha sempre gareggiato In slalom e in gigante con i due metri, per scelta o per necessità non si è mai capito. Lo scorso anno In un palo di occasioni il 2,10 sarebbe venuto proprio comodo e Nogler si è deciso ad ufficializzare stampi e lavorazione, per dare finalmente due pala soltanto la settimana scorsa. Novità tecnica, quindi, con uno Stenmark presumibilmente più solido e anche veloce. Gli azzurri non hanno problemi tecnici di questo genere, ma altri di ordine personale. La famosa curva rotonda non è ancora automatizzata da tutti, ma a Montgenevre hanno sciato bene in parecchi, a cominciare da Pierino Gros, che sembra sicuramente il capofila In questo avvio di stagione che come di consueto vede Gustavo Thoeni un po' sottotono. Cioè la consuetudine è un Thoeni che non renda II massimo, la novità è data dal fatto che scia piuttosto male. C'è Stricker da vedere, Nockler che è ben concentrato e 11 giovane Peter Mally, che potrebbe diventare il nostro specialista assoluto di gigante. Poi Bieler, Bernardi, Burini, Il vecchio Troyer appiodato in squadra da atleta maturo. Non ci sarà Leonardo David. L'estrazione del numero può risultare abbastanza determinante. Gros, che dei primi quindici sorteggiati ha avuto In sorte l'ultimo numero, dovrebbe disporre di un fondo più scorrevole e altrettanto dovrebbe dirsi per Bieler e Mally, che partono subito dietro, in base al diritto maturato con i punti Fis che dal quindicesimo in avanti fanno testo ed escludono ulteriori spostamenti. Non resta che vedere la corsa, con un po' di tensione, e anche un po' di tifo: fra ventiquattr'ore sapremo se gli azzurri hanno ■ chances » in questa annata di ■ mondiali», o se dovranno arretrare al ruolo di comprimari. Giorgio Viglino Gros è il «numero uno» per la rivincita azzurra in Coppa