Il capriolo friulano batte pesci e strudel

Il capriolo friulano batte pesci e strudel Sagra di piatti a Marostica Il capriolo friulano batte pesci e strudel La gara gastronomica ha visto impegnati dodici ristoranti delle Tre Venezie (Nostro servizio particolare) Marostica, 9 dicembre. « Scacco matto » del Friuli alle altre regioni delle Tre Venezie che hanno partecipato al concorso eno-gastronomico « Fogher d'oro », che, nell'undicesima edizione, ha visto impegnati, in una «partita» quanto mai serrata, dodici ristoranti. Il castello superiore di Maj rostica — la caratteristica | cittadina medioevale nota per la « Partita a scacchi » con personaggi viventi in costume — è stato, quest'anno, il campo di gara, sostituendo la « Villa Manin » di Passariano (Udine). Un indovinato cambio di sede, che è servito a dare una maggior vitalità al ! concorso, organizzato dalla Mostra campionaria nazionale dei vini di Pramaggiore, con il patrocinio della Regione Veneto, dell'Ept di Vicenza e dell'Accademia italiana della cucina. Ha vinto il « capriolo in salmi », un indovinato e gustoso piatto, denso di profumi e di aromi, accompagnato da gnocchetti di patate affogati in una salsa stimolante, presentato dal ristorante « Noncello » di Pordenone, piatto che 6 riuscito a prevalere, sia pure di stretta misura, sulle altre undici pietanze, che hanno incontrato i favori delle giurie e dei numerosi ospiti. Apprezzato 1' abbinamento con un « Cabernet » 1972 (dell'Azienda agricola Plazner di Spilimbergo). Prima di arrivare aila proclamazione del vincitore la giuria composta da delegati dell'Accademia della cucina italiana, di vincitori delle precedenti edizioni del «Fogher d'oro», di giornalisti, di esperti in gastronomia, ha dovuto affrontare una «marcia longa gastronomica», assaggiando tredici piatti, accompagnati da altrettanti vini: il meglio della produzione enogastronomica delle Tre Venezie. La prima «mossa» è toccata ad ima «zuppa di lumache e funghi» del ristorante «Da Gigetto» di Miane (Treviso), seguita da un insolito «strudel di papavero», presentato dal «Genziana » di Bolzano. E' stata poi la volta di un «risotto del golfo», servito dalla Trattoria «Al ponte» di Gorizia, su un carrello in cui erano vari tipi di pesce appena pescato. Il «pasticcio di radicchio» («Ai Molini», di Mirano, Venezia), un piatto che meritava davvero di più, ha riscosso applausi a scena aperta. Non sono mancati i funghi, o meglio, le «delizie del bosco», della trattoria «Da Silvio» di Trento, mentre per il «baccalà alla vicentina», presentato da «Cirillo» di Montegaldella, è stato rilevato il contrasto per l'azzardato accoppiamento con il «Tocai rosso» dei Colli Berici. Il «dindio alla vecia maniera» (al «Cappello» di Mei di Belluno), «l'oca alla Manin con polenta» (al «Doge» di Villa Manin di Passariano), «la caccia di Can Grande» («Aurora», di Bardolino, Verona), «faraona in salmi con polenta» («Da Vecia», di Pontecchio Polesine, Rovigo) hanno chiuso i «tour de force» degli assaggi. Con il dolce della «Taverna di Marostica» si è arrivati alla fine della «partita», che ha visto, specie tra i giurati, dispute accese sulle vivande, ma soprattutto sui vini. I giovanissimi fratelli Celeste e Giuliano Tonon, del ristorante «Costa d'oro» di Volpago del Montello, vincitori della passata edizione del «Fogher d'oro», hanno consegnato l'ambito trofeo al titolare del «Noncello», Paolo Apollonia. L'appuntamento è, sempre a Marostica, per l'anno prossimo. Gigi Bevilacqua

Persone citate: Gigi Bevilacqua, Giuliano Tonon, Manin, Mei, Paolo Apollonia, Vecia