Cosi l'arma del delitto passò di mano in mano e scomparve

Cosi l'arma del delitto passò di mano in mano e scomparve L'omicidio dello studente al bar Florio Cosi l'arma del delitto passò di mano in mano e scomparve In tribunale tutti coloro che formarono la "catena": condannati per porto e detenzione di pistola - La Beretta fu ritrovata in un forno a e e a Una Beretta calibro 9, collegata con l'assassinio di Glauco Nerone, lo studente d'ingegneria ucciso due settimane fa nel bar Florio di corso Vittorio Emanuele 60, ha portato quattro persene davanti alla seconda sezione penale del tribunale. Il sostituto procuratore Bernardi, che conduce l'inchiesta sul delitto, aveva infatti rinviato a giudizio per direttissima Giovanni Santuoso, 29 anni, via Richetmy 2; i fratelli Francesco ed Emilia Tavella, che gestiscono l'edicola di corso Vittorio all'angolo con via Lagrange e Antonia Tomasello, 35 anni, titolare di un bar in via Cuneo 30. Dovevano rispondere dell'accusa di porto e detenzione d'arma. « Ero con altri al bar Florio — ha detto ai giudici il Santuoso — quando ad un tratto ho sentito sparare. Ho cercato di ripararmi. Quando ho alzato la testa ho visto un certo Nicola, conosciuto pochi giorni prima, con una pistola in mano. Gli sono saltato addosso e l'ho disarmato. Poi, non sapendo che fare, sono uscito dal locale con l'arma. Comunque io non ho mai sparato ». In udl'jnza la vicenda viene cosi ricostruita: Santuoso si dirige verso l'edicola dei fratelli Tavella, suoi cugini, e 11 costringe a prendere la Beretta. « Prima ho rifiutato — ha spiegato Francesco Tavella — poi me l'ha chiesto "di brutto" e ho avuto paura ». L'arma finisce cosi nella borsetta di Emilia. « Non volevamo portarla a casa — ha aggiunto la donna — perché ho una sorella mongoloide e non intendevamo correre rischi. Con Francesco siamo andati da Antonia Tomasello (è la sorella di Domenico, il pregiudicato assassinato quattro mesi fa davanti ad un ristorante di via Berthollet), proprietaria di un bar vicino a casa nostra. Le abbiamo detto di tenerla assicurando che l'indomani iiiiiiiiiìiiiiii!iiiiiiiiiisitniitiiiiiiiiiiiiin:iiiiitii il Sontuoso sarebbe passato a ritirarla ». La Beretta finisce in cucina, nascosta nel forno, dove il giorno dopo la trovano i carabinieri. « L'hanno messa lì dentro Francesco ed Emilia Tavella — ha detto Tcmasslli — avevo paura. Non mi hanno spiegato nulla. Non potevo reagire perché ho tre figli ». Dopo l'interrogatorio degli imputati hanno parlato i difensori, avvocati Albanese, Longhetto e Mazzolenl, ridimensionando l'episodio. A tutti ha replicato il pubblico ministero, dott. Corsi: « Si giustificano affermando di aver perso la testa, di aver agito d'impulso, ma appartengono allo stesso mondo dove l'omertà è legge. In realtà sono riusciti a far sparire l'arma in meno di un'ora ». Il p. m. ha concluso chiedendo 2 anni e sei mesi per il Santuoso, eh iiiiiiiiiiMiiiiiiiiu ciiiiiiiiiiiin 2 anni 8 mesi per gli altri. Il tribunale (pres. Dcdero) ha inveca accclto sostanzialmente le teòi difensiva riducendo le pene: 8 mesi psr la Tcmasello; un anno e centomila lire di multa p&r 1 fratelli Tavella; 2 anni e 200 mila lire di multa per Santuoso. Giovanni Santuoso e Francesco Tavella nei guai per l'arma

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