E se nazionalizzano una vostra società?
E se nazionalizzano una vostra società? IL CASO ROUSSEL-UCLAF E se nazionalizzano una vostra società? Kurt Lanz, membro della direzione di uno dei più potenti gruppi chimici del mondo, la Hoechst, è da parecchi anni responsabile della filiale francese. E' stato l'artefice numero uno dell'avvicinamento tra la Hoechst e la Roussel-Uclaf, la cui maggioranza azionaria è tedesca. Lanz, noto come francofilo, si è assunto la responsabilità, dinanzi ai tedeschi, di difendere una concezione liberale per quanto riguardala cooperazione tra la Hoechst Francia e l'impresa francese, lasciando a quest'ultima la più ampia autonomia possibile. In vista di una probabile nazionalizzazione della Roussel-Uclaf, Lanz anticipa a EUROPA l'opinione che renderà nota ufficialmente nelle prossime settimane. EUROPA — Nell'ipotesi di una vittoria della sinistra, più o meno unita, alle elezioni francesi, qual è l'atteggiamento del grappo Hoechst di fronte alla prospettiva della nazionalizzazione della filiale farmaceutica? LANZ — Non possiamo accettare la nazionalizzazione. Abbiamo intenzione di far ricorso a tutti i mezzi giuridici possibili per proteggere i nostri azionisti. Se non potrà essere evitata la nazionalizzazione, i tribunali stranieri potranno impedire la nazionalizzazione degli utili fuori della Francia e, in ogni caso, fissare delle norme per l'indennizzo. EUROPA — Pensa in particolare al tribunale internazionale dell'Aia? LANZ — Non soltanto a quello. C'è una giurisdizione europea. Ci sono anche i tribunali nazionali, nel territorio dove la Roussel-Uclaf è situata. C'è una giurisprudenza che rìsale alla rivoluzione russa, ci sono state le nazionalizzazioni algerine... EUROPA — Questa legislazione è a protezione soprattutto delle filiali estere. Come si fa a mettere in causa la parte francese? LANZ — Bisogna però dire che la Francia è tenuta, internazionalmente, a rispettare la dichiarazione dei diritti dell'uomo, dichiarazione che fa riferimento ai problemi delle nazionalizzazioni e degli indennizzi. EUROPA — Escludete del tutto la possibilità di una cooperazione con una Roussel-Uclaf nazionalizzata, supponendo che rimangano in carica alcuni dirigenti attuali? LANZ — Noi non consideriamo la Roussel-Uclaf una filiale della Hoechst. E' una società associata, un partner: il fatto che noi possediamo più del 50 per cento delle azioni non sposta niente. EUROPA — Cosa vi impedirebbe di collaborare? LANZ— Bisognerà vedere, secondo le modalità e gli uomini. Si tratterà di sapere chi sarà chiamato a far parte della direzione della società, se la direzione attuale manterrà le cariche, quale sarà la composizione del consiglio di controllo... con certe premesse, potremmo avere interesse a collaborare. EUROPA — L'indennizzo è dunque molto importante per voi? LANZ — E' la cosa principale per gli azionisti. Come industriale mi domando se sarà possìbile continuare la cooperazione così come è andata sviluppandosi da otto anni a questa parte. EUROPA — Nell'attesa voi avete preso certe decisioni cautelatrici. Si dice poi che le società nazionalizzate in Francia mettono al riparo certi beni in filiali straniere. LANZ — Forse siamo degli imbecilli, ma non l'abbiamo fatto. Ho sempre pensato che in circostanze difficili bisogna agire come se non succedesse niente. Abbiamo proseguito il programma degli investimenti sia della Roussel-Uclaf sia della Hoechst Francia secondo i termini previsti. La Roussel-Uclaf, inoltre, ora ha programmi d'investimento che mai ha avuto nella sua storia. Penso che non si debba far niente che possa essere interpretato quale misura di protezione 0 di evasione. EUROPA — Si parla di fusione tra la società Chimio, che controlla la Roussel-Uclaf e la Hoechst Francia. Questo è in previsione di una nazionalizzazione? LANZ — No. Sì tratta di una semplice concentrazione. La Chimio è controllata al 100 per cento dalla Hoechst e continuerà ad esserlo. La partecipazione nella Roussel-Uclaf rimarrà la stessa. EUROPA — Il lancicTdi nuovi prodotti da parte della Roussel-Uclaf avviene per mezzi propri o congiuntamente alla Hoechst o con altre società? LANZ — Alla base di questi lanci ci sono contratti di ricerca. Quando ci siamo associati abbiamo stabilito i settori comuni e non per quanto riguarda la ricerca. EUROPA — Dunque, essendo in regime di separazione dei beni vi è più difficile divorziare. LANZ — Teoricamente sì. Comunque quello che ci preoccupa non è tanto il passato quanto il futuro. Quest'anno per la prima volta è stato venduto negli Stati Uniti un prodotto con nome francese. Certo è che, a parte una ricerca brillante, la Roussel-Uclaf non ha i mezzi finanziari e commerciali per attaccare 1 mercati internazionali, cosa questa essenziale per affrontare la competizione mondiale. Il fatturato della Roussel-Uclaf è dieci volte più pìccolo di quello della Hoechst. Se la RousselUclaf dà qualcosa alla Hoechst, l'inverso è altrettanto vero. EUROPA — Non rischiate forse di essere vittime, in caso di nazionalizzazione, dell'atteggiamento assai leale nei confronti dei partner francesi? Avreste potuto al contrario sviluppare la ricerca in Germania e procedere alla divisione della società. LANZ — E' vero, ma avremmo distrutto la società invece di continuare a costruirla.
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