Soltanto Begin dite si a Sadat di Vittorio Zucconi
Soltanto Begin dite si a Sadat Per la pre-conferenza del Cairo Soltanto Begin dite si a Sadat Negative le reazioni dei Paesi arabi e dei palestinesi - Pericolo di una "pace separata"? (Dal nostro inviato speciale) Tel Aviv, 27 novembre. Israele e Egitto vanno verso una pace separata di fat¬ to? La domanda, e i timori ad\essa legati, tornano ad affio rare oggi tra i diplomatici stranieri a Tel Aviv, dopo l'invito di Sadat a «tutte le parti» interessate nel conflitto al quale finora ha risposto affermativamente solo lo Stato ebraico. Begin e Dayan — quest'ultimo alla partenza stamane per una visita ufficiale in Germania — hanno ripetuto oggi la disponibilità di Israele, precisando che rifiuterebbero soltanto di partecipare a lavori che comprendessero «la cosiddetta Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), che Israele — ha detto Dayan — non vuole incontrare né al Cairo né a Ginevra né sulla Luna». Una uscita brillante, ma del tutto accademica, questa di Dayan, visto che già l'Olp ha rifiutato di recarsi in Egitto e gli stessi egiziani, con l'arresto di un altro esponente dell'Organizzazione, continuano a dare segni di crescente ostilità verso il Fronte di Arafat. E la riduzione a due soli del numero di previsti partecipanti all'incontro del Cairo ha provocato anche l'abbassamento del livello dell'incontro stesso, al quale Israele sembra deciso a inviare una delegazione composta di tecnici e diplomatici (anche se l'invito ufficiale, si precisa qui, non è ancora arrivato ed è atteso domani tramite l'ambasciatore americano Le wis). Di fronte, dunque, al rifiuto di Siria e Olp, al silenzio della Giordania e alle laceranti perplessità dei notabili palestinesi moderati («L'invito ai Sadat ci ha messo in una situazione estremamente imbarazzante», ha confermato stasera Rashad Shawa, sinda- co di Gaza, la città dove si raccoglie il maggior numero di profughi palestinesi), il vertice del Cairo appare ormai avviato a divenire un semplice incontro a due, e una continuazione diretta del dialogo Egitto-Israele aperto dalla visita del presidente a Gerusalemme. Quindi, sempre più un «affare privato» tra Begin e Sadat, con tutte le incognite del caso. L'ipotesi di un allargamento ad altri interlocutori, contenuta nell'invito generale emesso da Sadat nel suo discorso di ieri al Parlamento del Cairo, appare oggi più un gesto retorico che una proposta reale. Il fronte anti-Sadat, stimolato dalla Libia, ha già fatto conoscere la sua risposta: un controvertice a Tripoli nei prossimi giorni per «decidere le contromisure» anli-egiziane. Vi parteciperanno insieme con la Libia, Siria, Algeria, Sud-Yemen e Olp. Il ministro degli Esteri siriano partirà domattina per una improvvisa visita a Mosca, dove incontrerà Gromyko. Il quadro all'inizio di questa seconda settimana del «dopo Sadat» si presenta dunque stabilizzato con egiziani e israeliani da una parte Vittorio Zucconi (Continua a pagina 2 in quinta colonna)
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