L'autopsia non concede dubbi Ingrid Schubert s'è impiccata di Tito Sansa

L'autopsia non concede dubbi Ingrid Schubert s'è impiccata Esclusi "interventi di terzi,, nel carcere di Stadelheim L'autopsia non concede dubbi Ingrid Schubert s'è impiccata (Dal nostro corrispondente) Bonn, 13 novembre. Non vi è dubbio che la terrorista Ingrid Schubert, trovata impiccata iersera nella sua cella nel carcere di Stadelheim, a Monaco di Baviera, si è tolta la vita «senza interventi di terzi». Questo è il responso dei periti settori dell'università di Monaco che, sotto la guida del professor Wolfgang Spann, hanno eseguito già durante la notte la necroscopìa. L'urgenza con la quale la magistratura ha convocato i medici legali è stata dettata dalla necessità di far luce al più presto sul suicidio prima che (come era avvenuto quattro settimane fa dopo la morte dì Andreas Baader, Gudrun Ensslin e Jan Cari Raspe nel carcere di Stammheim presso Stoccarda) potessero diffondersi voci e so cìrca responsabilità di alt^S^r^L «Non esiste alcun elemento 'le possa contraddire il suicidio», ha detto un portavoce del ministero della Giustizia. Il professor Spann, che ha eseguito l'autopsia alla presenza di un legale della famiglia Schubert, ha aggiunto che sono stati fatti prelievi organici per esami chimico-tossicologici e istologici, i cui risultati verranno conosciuti quanto prima. Ingrid Schubert, 32 anni, ex assistente di un medico e laureanda in medicina, era stata condannata a 13 anni di reclusione per avere liberato a mano armata nel 1970 Andreas Baader, detenuto a Berlino, e per avere partecipato a tre assalti a banche berlinesi. Fino al 18 agosto di quest'anno si trovava rinchiusa a Stammheìm, nel cosiddetto «braccio dei terroristi», al settimo piano del carcere considerato il più sicuro del mondo. Proprio nella cella che la giovane aveva occupato prima di venir trasferita a Monaco (in una prigione riservata a soli uomini) sono stati trovati tre giorni fa 400 grammi dì esplosivo e tre detonatori. Con orgoglio il portavoce della magistratura bavarese ha annunciato questa sera (quasi si trattasse di una notizia eccezionale) che «nella cella della signora Schu- , e e e e e e . o o e l abert a Monaco non sono stati rinvenuti né armi né esplosivi». Che un terrorista sia disarmato in una cella di quasi isolamento fa insomma notizia, nella Germania 1977. Alle 18,05 di iersera la Schubert fu vista in vita per l'ultima volta. Sembrava tranquilla, come di solito. Un'ora e cinque minuti più tardi, alle 19,10, durante un giro d'ispezione, l'hanno trovata impiccata alle sbarre della finestra. Con il lenzuolo strappato a strisce, aveva intrecciato un cappio. Non ha lasciato alcuna lettera né alcun appunto. Probabilmente — secondo funzionari del carcere — Ingrid Schubert era rimasta depressa venendo a sapere dalla radio (che le era nuovamente permesso di ascoltare) che altri due terroristi, Wackernagel e Schneider, erano stati catturati in un conflitto a fuoco ad Amsterdam. Dopo Holger Meins, morto in seguito a un prolungato sciopero della fame, dopo Ulrike Meinhof, impiccatasi in cella e i tre suicidi di un mese fa a Stammheìm, Ingrid Schubert è il sesto membro della «Frazione armata rossa» che si toglie la vita in carcere. Anche lei, come gli altri, deve aver perduto ogni speranza di poter uscire dalla prigionia mediante una azione di forza dei complici ancora in libertà. Questi complici, tuttora ricercatissimi, hanno ora rivolto una minaccia di eccezionale gravità alla compagnia aerea Lufthansa. A partire da martedì 15 novembre — hanno annunciato — faranno saltare tre aerei in volo. «Chiunque salirà a bordo di un apparecchio tedesco — è scritto in una lettera inviata a cinque destinatari — sappia che la morte viaggia con lui». Misure eccezionali di sicurezza sono state prese per tutti i voli della Lufthansa, la quale ha una rete mondiale con 111 scali diversi. In 38 aeroporti stranieri da alcuni giorni i controlli dei passeggeri e dei bagagli vengono eseguiti da specialisti della polizia tedesca (con l'uniforme della Lufthansa), in Germania gli aeroporti sono stati trasformati in fortilizi, circondati e presidiati da centinaia di armati. Si teme soprattutto un attacco con missili terra-aria con testata termica, che colpiscono con precisione una fonte di calore quale, per esempio, i reattori di un aereo. Per evitare questo pericolo e per disorientare potenziali attentatori, da ieri gli apparecchi della Lufthansa atterrano e decollano dalle piste degli aeroporti tedeschi con manovre insolite, strette virate, brusche impennate o levate di muso, senza tener conto dei venti. Tito Sansa bprcFRcpccgG Ingrid Schubert

Luoghi citati: Amsterdam, Berlino, Bonn, Germania, Monaco, Monaco Di Baviera, Stoccarda