Israele invita Sadat No ad altre proposte di Giorgio Romano

Israele invita Sadat No ad altre proposte Deciso dal governo di Gerusalemme Israele invita Sadat No ad altre proposte (Nostro servizio particolare) Tel Aviv, 13 novembre. Il governo israeliano ha approvato oggi l'invito formale fatto dal primo ministro al presidente Sadat. Ora Begin chiederà al capo della Keneseth di consentire al presidente egiziano di parlare davanti al Parlamento: un fatto che non è mai avvenuto per nessun visitatore straniero. Nello stesso tempo, il governo ha respinto il suggerimento che un professore d'origine palestinese rappresenti l'Olpj (Organizzazione per la liberazione della Palestina) a Ginevra. Il ministro degli Esteri Dayan ha dichiarato esplicita-1 mente: «Non possiamo am- \ mettere che un professore ! americano d'origine palestinese rappresenti il popolo di I Palestina. Non vogliamo un r \ ! I rappresentante dell'Olp, sia egli professore o no». Tuttavia a Gerusalemme quest'idea non è totalmente esclusa. Begin ha dichiarato ai giornalisti: «Se la proposta che ci sarà fatta sarà concreta, se essa conterrà un nome, dovremo prima di prendere una decisione vedere di quale nome si tratta». Tra i possibili docenti che insegnano in Usa si fanno, come più probabili, i nomi dei professori Yashan Sharabi e Walid Halibi, entrambi cinquantenni e molto noti come insegnanti. Essi hanno avuto rapporti con l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina e hanno sempre dimostrato vivo interesse ai problemi della politica medio-orientale. Ma Arafat sembra abbia detto di essere all'oscuro di simili proposte. Frattanto Abba Eban, già ministro degli Esteri, ha dichiarato in un'intervista alla radio che la proposta di Sadat di recarsi in Israele per parlare davanti al Parlamento ha un'importanza straordinaria e potrà costituire una pietra miliare nei rapporti arabo-israeliani, anche se non dovesse realizzarsi. Eban ha dichiarato: «Nel mondo arabo la retorica ha sempre avuto una parte notevole e l'Egitto è il centro del mondo arabo; ma il fatto che per la prima volta il capo del più importante dei Paesi arabi dichiari pubblicamente, e per uso interno non solo a qualche intervistatore straniero, dì essere pronto a recarsi alla Keneseth di Gerusalemme rappresenta un avvenimento rivoluzionario e storico: è il riconoscimento del carattere parlamentare e sovrano dello Stato di Israele». L'ex capo della diplomazia israeliana ha concluso: «Anche se le circostanze non per¬ metteranno l'incontro (e nonostante l'euforia dell'ora in Israele si è piuttosto scettici sulle sue possibilità concrete, n.d.r.), le dichiarazioni di Anwar Sadat hanno un'importanza storica; se la visita ci sarà, essa non potrebbe mai sostituire Ginevra, verso la quale devono andare i nostri sforzi e la nostra preparazione». Le notizie che giungono dalla riunione dei ministri degli Esteri della Lega araba a Tunisi non sembrano invece incoraggianti, né rendono più facile l'incontro ginevrino. Si può tuttavia concludere con le parole di Eban, che — dopo aver posto in rilievo come il carattere multilaterale del mondo arabo renda e abbia sempre reso difficile ogni trattativa — ha dichiarato che il presidente Sadat «ha j dato prova di audacia, di sen- so di responsabilità e di spiri- ' io di iniziativa ». Giorgio Romano