Cultura montanara discussa al museo

Cultura montanara discussa al museo Nuovo modo per insegnare Cultura montanara discussa al museo Un proficuo incontro tra future maestre e scolari delle "Vallette" - Lavoro interdisciplinare Le divise grigioverdi degli alpini esposte al museo nazionale della montagna «Duca degli Abruzzi n hanno offerto lo spunto iniziale ad un gruppo d'insegnanti, per sperimentare un nuovo metodo didattico. Dopo avere lasciato liberi gli scolari di girare fra vetrine e bacheche, hanno organizzato un dibattito sui problemi della montagna, partendo dalle più elementari riflessioni sull'ambiente e sulla storia. « E' un nuovo modo per fare scuola — ci ha detto la prof. Valeria Lerda, dell'istituto magistrale Regina Margherita — e per superare i vari problemi dell'insegnamento che, senza agganci alla realtà, rischia spesso di scivolare nella faciloneria ». Questa non è l'unica novità. Durante la visita al museo un gruppo di aspiranti maestre ha incontrato una classe elementare. « E' lo studio moderno della didattica — ha aggiunto Valeria Lerda — fuori dai banchi. Per la prima volta le ragazze hanno provato a fare scuola traducendo In pratica le nozioni apprese dai libri ». L'esperimento si è iniziato quando le neo maestre e 1 bambini di un'elementare delle Vallette sono entrati nel museo accompagnati dal direttore, Raffaele Natta Soleri. Le ragazze hanno preso il posto delle insegnanti e hanno accompagnato i ragazzi nella visita. Un'ora più tardi, tutti si sono riuniti nella sala principale per fare il punto. A stimolare la prima discussione è stato un gruppo di alpini di Saluzzo che con la loro esperienza di uomini e di soldati hanno risposto alle domande sulla vita di caserma e di montagna. Via via il dibattito si è sviluppato toccando tutti gli argomenti: dalla storia alla geografia, dal folclore alla cultura contadina. Le domande sono state poste dagli scolari in base alla visione diretta degli oggetti esposti nelle vetrine, subito commentate dalle future maestre e completate dagli insegnanti. L'incontro s'è tras'ormato in un « seminario » con l'analisi di dati, la discussione critica e la ricostruzione sociopolitica dell'ambiente delle nostre valli. « Abbiamo svolto un lavoro — hanno detto i professori — interdisciplinare senza sottoporre gli allievi ad eccessivi sforzi. Nel volgere di una mattinata siamo riusciti a fornirgli una serie di notizie la cui acquisizione sui banchi di scuola avrebbe richiesto parecchi giorni ». Con questo esperimento didattico si è cosi constatato l'Importanza di una diversa utilizzazione del musei che possono assumere un ruolo molto importante nel processo educativo. Continua la prof. Valeria Lerda: « Questo patrimonio di inestimabile valore culturale è stato per troppo tempo inutilizzato. E' ora di sfruttarlo in modo diverso o di renderlo più accessibile al pubblico. Noi non abbiamo effettuato la solita visita guidata, dove pochi ascoltano, abbiamo fatto una ricerca sulle fonti lasciando gli scolari liberi di scegliere in base ai loro interessi ». Questo moderno metodo di approccio alla cultura non è stato Impiegato sperimentalmente solo al museo della montagna. Nei giorni scorsi gli allievi di due scuole della città hanno visitato, con gli stessi intenti, quello di Antropologia e l'Armeria Reale.

Persone citate: Raffaele Natta Soleri, Valeria Lerda

Luoghi citati: Saluzzo