Compratori frastornati

Compratori frastornati QUELLO CHE HA DETTO IL SALONE DEL MOTOCICLO Compratori frastornati GUIDO ROSANI Il Molosalonc di Milano ha decorrenza biennale e, di edizione in edizione, il record dei visilatori è in costante aumento. Quest'anno l'incremento sull'ultima edizione del 75, calcolata sui primi cinque giorni dall'apertura, è stato dell'ordine del nove per cento, con un'affluenza massima nei primi due giorni festivi di apertura di 190 mila visitatori. A tanto interesse da parte del pubblico fa riscontro una situazione industriale e di mercato non altrettanto confortante. Anzitutto le Case motociclistiche italiane sono nella situazione di non poter valutare quello che sarà il potenziale mercato, anche in un futuro prossimo. Troppi sono stati gli elementi perturbanti che hanno afflitto il settore motociclistico nell'ultimo anno. Primo fra tutti quello dell'aumento dell'Iva al 35 per cento per tutte le moto di ciclindrata da 350 in su, secondo, l'introduzione dei limiti di velocità e infine il blocco temporaneo, ma che rischia di sfociare in una limitazione definitiva, alle importazioni di veicoli dal Giappone. Anche se quest'ultima voce sembra in apparenza applicarsi soltanto al prodotto straniero (giapponese in particolare), in realtà avrà ripercussioni gravi anche nei confronti dei costruttori italiani. E' cosa certa, infatti, che le macchine nazionali di grossa cilindrata si vendono soltanto nella scia del successo delle supermoto giapponesi e, per quanto più «nobili» di estrazione tecnica, più efficienti come prestazioni delle concorrenti nipponiche, sono destinate ad una sicura fine, se viene sottratto l'effetto trainante della concorrenza estera. La variazione traumatizzante ed improvvisa dell'aliquota Iva sulle motociclette di cilindrata media ha costretto le Case italiane non solo ad una semplice operazione di modifica dei prezzi di listino, ma ad un affannoso lavoro a livello tecnico per creare nuovi modelli, con cilindrata contenuta nel limite dei 350 ce. Contemporaneamente sono finiti nel dimenticatoio progetti e studi di macchine che sono Iva sulle motociclette di cilinpresa quanto meno senza consultazione delle parti in causa. In contrapposizione alle perplessità degli oltre ottanta costruttori nazionali (forse è questo il vero male della nostra industria), paradossalmente i fabbricanti di accessori e di parti staccate sono oberati di ordini addirittura superiori alle loro possibilità produttive. E questa è finalmente una nota positiva. Milano - Una Vespa lunga 4 metri, pesante 700 chili, completa di ogni particolare meccanico, motore compreso. Per costruirla ci sono volute oltre 6 mila ore di lavoro; sarebbe in grado di funzionare, se soltanto ci fosse un gigante in grado di guidarla. E' la trovata pubblicitaria che la Piaggio ha presentato al Salone del motociclo

Luoghi citati: Giappone, Milano