Sadat invita al Cairo i sindaci palestinesi di Vittorio Zucconi
Sadat invita al Cairo i sindaci palestinesi Dopo il viaggio del "rais,, tutto si muove in M.O. Sadat invita al Cairo i sindaci palestinesi Sono i leaders "designati" dall'accordo tra Egitto e Israele (confermato ieri sera dal ministro degli Esteri egiziano, Ghali) per la rappresentanza palestinese a Ginevra Il Cairo, 24 novembre. L'Unione socialista araba, il partito al potere in Egitto, ha deciso oggi di invitare al Cairo i dirigenti palestinesi della Cisgiordania e d'Israele per discutere 1 risultati della visita del presidente Sadat a Gerusalemme. (Ansa) (Dal nostro inviato speciale) Tel Aviv, 24 novembre. La conferma dell'intesa di principio fra Egitto e Israele sulla rappresentanza palestinese a Ginevra — data questa sera dal ministro degli Esteri egiziano Boutrun Ghali al Cairo — e l'invito rivolto dall'ufficio politico del partito di Sadat ai leaders palestinesi in Israele, hanno improvvisamente scosso l'atmosfera di « stanchezza » cresciuta qui tre giorni dopo la partenza del presidente e quarantott'ore prima della relazione di Sadat al Parlamento. La « febbre » politica è cresciuta di colpo: le reazioni dei notabili palestinesi invitati in Egitto vanno dalla apparente opposizione del sindaco di Nablus, uno dei più a sinistra, alla approvazione di Mohammed Al Jabari, feudatario della città di Hebron. Il sindaco di Hebron, Fahed Gawasmi, si è riservato di consultare i suoi concit- tadini e cosi ha reagito anche il sindaco di Gaza, Rashad Shawa. Quest'ultimo, insieme con i sindaci di Nablus e di Hulkarem, è parte della delegazione di «eminenti cittadini » che — secondo l'intesa fra II Cairo e Gerusalemme — dovrebbe rappresen¬ tare i palestinesi a Ginevra, insieme con il prof. Said, palestinese residente negli Usa. Purché, come ha specificato ieri Shawa nell'intervista a La Stampa, con l'approvazione dell'Olp, l'Organizzazione per la liberazione della Palestina. La notizia arrivata dal Cairo è ovviamente di enorme importanza: pur senza avere le reazioni ancora dell'Olp, e scontando una prima opposizione verbale, essa rappresenta un tentativo assolutamente nuovo di scioglimento del nodo più aggrovigliato della questione: la rappresentanza dei palestinesi. Ed è inoltre il primo risultato visibile a emergere dal viaggio di Sadat, quando già si cominciava a sospettare che risultati visibili non esistessero. La prudenza dei sindaci palestinesi nell'accettare l'invito di Sadat, che equivarrebbe ad accettare il principio della delegazione palestinese, si spiega con la necessità per loro di attendere un « segno » dall'Olp, senza il quale essi non possono permettersi di prendere iniziative politiche, sotto pena di squalifica nei confronti dei loro concittadini. E dall'Olp, che ha rinviato una sua riunione prevista per oggi, ancora non sono venute reazioni, ma si hanno voci di tremendi contrasti all'interno dell'organizzazione. Anche dal governo israeliano finora nessuna reazione è venuta alla notizia dallEgitto. Stamane, uscendo dal consiglio dei ministri, il premier Begin aveva negato che esistesse uria intesa in questo senso (fino a quel punto tuttavia ancora allo stadio soltanto di indiscrezione giornalistica) e aveva affermato che « Israele non ha cambiato la propria posizione sul tema della rappresentanza palestinese » e « rifiuta chiunque sia rappresentante dell'Olp o ad essa legato ». Una formula che, in attesa di prese ai posizione formali, sembra lasciare un passaggio piccolo ma sufficiente per far passare l'ipotesi dei « tre saggi » con la semplice « approvazione » dell'Olp, come indicato da Ghali. L'inatteso riaccendersi di tensioni intorno alla rivelazione del ministro egiziano (che l'ex ambasciatore giordano in Egitto aveva anticipato nell'intervista con La Stampa martedì scorso) ha di nuovo sconvolto un quadro che sembrava sedimentarsi nello scetticismo. E ha accresciuto ancor più l'interesse per il discorso che Sadat terrà al Parlamento, sabato prossimo alle 11. Il piano per la delegazione palestinese sembra insieme incoraggiante e assai rischioso. Esso ancora una volta propone una iniziativa pressante di Sadat, che costringe sia Israe- Vittorio Zucconi (Continua a pagina 2 in quinta colonna) m Il Cairo. Il ministro degli Esteri egiziano, Butros Ghali
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