Direttore d'agenzia affusato dalla banca di trutta e falso di Claudio Cerasuolo

Direttore d'agenzia affusato dalla banca di trutta e falso Carosello di milioni alla «Fratelli Ceriana» Direttore d'agenzia affusato dalla banca di trutta e falso Ha in parte ammesso le accuse : «Ho dovuto cedere alla volontà di due "prestasoldi" incontrati al Casinò di Saint-Vincent» Truffa da centinaia di milioni alia Banca del Fratelli Ceriana. Il grosso ammanco va diviso in due « partite ». La prima di circa 120 milioni rappresenta 11 danno direttamente subito dalla banca. La seconda per un ammontare che va dal tre al quattrocento milioni, rappresenta li vorticoso giro di dare e avere tra clienti della banca e 11 direttore dell'agenzia n. 1 di Torino, Paolo Viscovo, 37 anni, via Vernazza 14. Nella mattinata di Ieri l'avvocato Chiusano, che tutela gli Interessi dell'Istituto ha denunciato 11 Viscovo alla Procura della Repubblica. A suo avviso si sarebbe reso responsabile di truffa aggravata e continuata e di falso. Contemporaneament" il direttore dell'agenzia, che da ieri è introvabile in città, attraverso il suo legale, avvocato Fotl, ha presentato un esposto all'autorità giudiziaria, nel quale si dice vittima di una estorsione da parte di un cliente della « Ceriana », dietro il quale si celerebbero due « prestasoldi » che operano nel giro del giocatori al casinò di Saint-Vincent. Questa tesi difen¬ siva, con le accuse rivolte al due, 6 evidente, dovrà passare al vaglio del magistrato. Ma un particolare rende quanto mal singolare la vicenda. Il conto corrente del cliente (il nome è ovviamente coperto dal segreto istruttorio) dietro al quale si nasconderebbero Aldo Caffaratti, corso Marconi 3, Saint-Vincent e il suo socio in affari Francesco Baso, avrebbe avuto un movimento di ben dodici miliardi di lire nello scorso anno. Era In pratica uno del conti meglio imbottiti tra 1 clienti della Ceriana ». Ma vediamo quello che sostiene l'avvocato Chiusano per conto della banca e che cosa afferma Invece 11 direttore accusato. « Il Viscovo ha instaurato all'agenzia n. 1 della Ceriana, una sorta di spregiudicata gestione, per così dire "personale", accanto alla gestione "ufficiale" dell'agenzia, o addirittura frammista e confusa con essa: prelievi da conti correnti e depositi di clienti a favore proprio o di altri clienti, trasferimenti da un conto all'altro, appropriazioni di titoli a lui affidati, operazioni di flnan- zlamento non autorizzate, coperte qualche volta in proprio ». « // groviglio di dare e avere — proseguo l'esposto — tra direttore e clienti e verso la banca, sarà difficilmente districabile dal ma0strato. Dall'inchiesta amministrativa condotta dall'istituto si può fin d'ora prevedere che la banca dovrà rispondere per colpa del Viscovo di una cifra superiore ai cento milioni ». « Pur non potendo esattamente quantificare il danno causato ai clienti, — sostiene l'avvocato Chiusano nella sua denuncia — le numerosissime irregolarità e i reati (le falsificazioni degli assegni) commesse dal Viscovo, obbligano l'istituto a denunciare la vicenda all'autorità giudiziaria, l'unica competente a districare l'imbrogliata matassa ». Come si difende 11 direttore dell'agenzia d-Jle circostanziate accuse della banca? « Le difficoltà per me iniziarono nell'aprile del 1974 — esordisco Viscovo nel suo esposto — quando si profilava la recessione economica. Per dare una iniezione di fiducia ad oleum dienti che avevano più bisogno di liquido dilatai la loro possibilità di credito verso la banca. Una operazione formalmente poco corretta, ma ammessa dalle direzioni delle banche purché tutto torni a posto nel più breve tempo possibile. Purtroppo le cose non sono andate nel verso sperato e nel giugno del 1976 si è verificato l'episodio più grave, quello che ha poi dato origine al mio dissesto ». «I "prestasoldi" di Saint-Vincent Caffaratti e Raso, che si nascondevano dietro a un cliente, mi minacciarono di denuncia perché a loro avviso aaevo intascato 48 milioni. Il cliente aveva un libretto "speciale" sul quale veniva annotato il vorticoso giro di operazioni (assegni scoperti perché fuori piazza, postdatati od altre operazioni finanziarle poco pulite). Dai loro calcoli io avevo sottratto quella cifra. L'aver aiutato clienti in difficoltà con operazioni non del tutto regolari (11 dilatamento dm credito) mi ha messo in una situazione di difficoltà di cui altri clienti più spregiudicati hanno approfittato. Negli ultimi tempi ho cercato di far fronte agli impegni prelevando da alcuni conti ed emettendo assegni circolari con firme falsificate. A settembre la banca mi ha costretto alle dimissioni. Oggi non mi resta che denunciare le continue minacce a me e ai miei familiari, e le estorsioni subite da parte di clienti della banca ». L'imputato, come si è detto, è introvabile in città. L'inchiesta della magistratura è appena iniziata ma promette clamorosi sviluppi. Claudio Cerasuolo

Luoghi citati: Saint-vincent, Torino