La moglie di Casalegno ha potuto stare per alcuni minuti al letto di suo marito
La moglie di Casalegno ha potuto stare per alcuni minuti al letto di suo marito La moglie di Casalegno ha potuto stare per alcuni minuti al letto di suo marito Ieri, per la prima volta, dal giorno dell'attentato - E' stato il ferito a chiedere di vederla e il prof. Cravero ha acconsentito - Un consulto confortante con uno specialista francese - Giunti da Roma due esperti dell'antiterrorismo - Messaggi di solidarietà Lentamente il filo della speranza si rafforza, Carlo Casalegno riesce a tenere lontana la morte. Anche il sesto giorno di ricovero al Tlps, il reparto di terapia intensiva di pronto soccorso delle Molinette, è trascorso senza che il fisico del vicedirettore de « La Stampa » denunciasse qualche cedimento, senza che un'improvvisa crisi alimentasse le vaghe previsioni pcr-slmistlche dell'altro Ieri. I medici, pur con gran cautela, indulgono ad un moderato ottimismo, il fatto che nelle ultime 24 ore non si siano registrati sensibili miglioramenti non sembra preoccuparli troppo. « Intanto se n'è andata un'altra giornata — afferma il prof. Cravero ohe da giovedì scorso si alterna con 11 proprio aiuto, prof. Rosso, al capezzale del giornalista — e questo è importante. Le condizioni del paziente sono stazionarie, potremmo parlare di equilibrio instabile. I responsi degli esami quotidiani, una ventina di tests, ai qualt sottoponiamo Casalegno sono buoni, le variazioni sono minime. La lotta con il male è ancora lunga, sarebbe assurdo sbilanciarsi in prognosi: diciamo però die oggi slamo un po' più sereni di ieri ». In mattinata il vicedirettore de « La Stampa » è stato visitato pure dal prof. Gautier di Strasburgo, uno specialista nel campo della rianimazione il cui istituto è legato a! 7'ips da una sorta di gemellaggio scientifico con continuo scambio di studenti. Il suo parere è stato confortante. Il dolore è assopito dai sedativi, Casalegno ha passato, a differenza di domenica, un giorno tranquillo, più volte ha chiesto con cenni della destra, della lavagnetta sulla quale verga i suoi brevi messaggi. Con polso fermo ha scritto « moglie », « mia moglie »: il prof. Cravero ha abdicato all'inflessibilità concedendo alla signora Dedy, in perenne attesa di notizie nella saletta sul pianerottolo del reparto di sostare per alcuni minuti accanto ai marito. Larvato ottimismo anche tra gli inquirenti. Da Roma sono giunti altri due esperti nella caccia ai terroristi, un funzionario ed un commissario con la qualifica di questore, per coordinare lo indagini: gli uomini dell'Antiterrorismo al comando del dottor Criscuolo e dell'ufficio politico guidati dal dott. Fiorello non hanno requie, per tutta la giornata hanno continuato a setacciare la città: posti di blocco, migliaia di persone controllate, agenti impegnati a battere a tappeto quartiere per quartiere, perquisizioni. Uno sforzo massiccio, che ha però dato risultati molto scarsi: a finire nella rete della giustizia sono stati soltanto alcuni ricercati con lievi condanne da scontare, un pregiudicato sorpreso con una pistola. Parecchi gli automobilisti incappati In multe per bolli, patenti ed assicurazioni non più valide. Alla polizia comunque non aleggia lo scoramento, tutti si dimostrano decisi ad andare tino in fondo, alcuni investigatori non esitano a dire: « Prima o poi la gran mole di lavoro darà pure t frutti sperati: bisogna avere pa zienza, proseguire con cura le ricerche, è l'unica maniera per riuscire a identificare l criminali che da mesi seminano il terrore a Torino ». E' convinzione degli inquirenti che il commando che ha teso l'agguato a Casalegno sia venuto da fuori, ma che abbia in città una base. « Forse — spiegano in questura — uno dei mancati klllers è ancora a Torino: quasi certo che i banditi siano gli stessi che hanno ucciso l'avi>. Croce, azzoppato il consigliere provinciale de Maurizio Puddu, t compiuto attentati a dirigenti Fiat ». Continua nel frattempo il diluvio di attestati di stima e di affetto a Carlo Casalegno, anche ieri sono giunti a « La Stampa » numerosi messaggi. Tra gli altri, hanno mandato telegrammi di solidarietà con il vicedirettore il consiglio di fabbrica della Cromodora, il sindacato dol dottori commercialisti della provincia di Torino e della Valle d'Aosta, la fondazione « Pro Juventute » di don Carlo Gnocchi, il Rotary Sud di Torino, la facoltà di legge e il circolo della Resistenza. Nel pomeriggio si 6 recato alle Molinette per avere notizie e portare il suo augurio ai familiari, l'on. Giancarlo Pajetta. Era accompagnato dal giornalista dell' Unità Andrea Liberatori.
Luoghi citati: Roma, Strasburgo, Torino, Valle D'aosta
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