Un piccolo Eden si apre ai romani di Fabrizio Carbone

Un piccolo Eden si apre ai romani Un piccolo Eden si apre ai romani Roma, 18 novembre. La città non finisce mai di stupire: per tre giorni, da oggi a domenica, verranno aperti i giardini di San Sisto Vecchio e tutti quelli che lo vorranno potranno scoprire un piccolo paradiso, una serra di aranci, la più grande di tutta Roma. Mai prima d'ora era stato aperto al pubblico il parco, a ridosso di una chiesa paleocristiana, ricordata da fonti storiche già nel V secolo dopo Cristo, restaurata da Innocenzo III, donata poi a S. Domenico. Siamo a poca distanza da Porta Metronia, quindi quasi ai confini della città romana difesa dalle mura aureliane. E il giardino, un gioiello nascosto, si aprirà al pubblico per ospitare la « Festa d'autunno», occasione di spettacoli di danza, musica e teatro, ma anche momento di dialogo e discussione tra gli addetti al Comune, i comitati di quartiere e i cittadini sul tema del verde pubblico, quel poco che la città possiede e che è stato salvato dalla speculazione. L'arancera di San Sisto Vecchio tuttavia non potrà rimanere aperta al pubblico, almeno per ora. Il Comune si sta dando da fare per recuperare quanto è possibile, per offrire nuovi spazi alla cittadinanza, ma è, come tutti gli altri, in deficit e deve risparmiare. Tenere aperto un nuovo parco vuol dire manutenzione, spese di sorveglianza e custodia Che fare? L'assessore alla Cultura, allo Sport e al Tempo libero, Renato Nicolini (pei), ha esposto oggi pomeriggio il « piano verde » dell'amministrazione, puntando sul coinvolgimento di tutti i romani perché si rendano conto dei problemi da risolvere e prendano posizione, aiutino e collaborino ad un bene di tutti. Aprire le porte di un parco « segreto » è stata l'idea per spronare la cittadinanza al dibattito. Roma è assediata dal cemento: ha 2400 ettari di «verde» nel suo totale, compresi i 1500 di Ca¬ stel Fusano (che rientra nel comune ma che è lontano dalla città e dalla stessa cintura periferica). Così i cittadini della capitale hanno a disposizione poco più di 2 metri quadrati a testa. Minimo indispensabile — secondo i canoni urbanistici accettati — sarebbe quello di dieci metri quadrati; mentre la situazione ottimale arriverebbe a 12. Siamo al di sotto dei minimi vitali per quanto riguarda Roma. La possibilità di trovare nuove aree è, sulla carta, difficile, ma — dicono al Comune — la spinta a creare nuove strutture di verde pubblico deve venire dalla volontà dei cittadini a darsi un ambiente più umano possibile. All'iniziativa del Comune si è associato 11 Fondo mondiale della natura (Wwf, sezione laziale) e hanno aderito comitati di quartiere, associazioni culturali, gruppi di teatro e musica. Nei tre giorni della « Festa d'autunno », oltre ai dibattiti e alla presen¬ tazione del « piano verde », ci saranno spettacoli di animazione per bambini e ragazzi, laboratori ecologici, fantasculture collettive (Cesare Esposito), mimo-danze alternative, gruppi di sperimentazione musicale. L'arancera (ingresso gratuito) sarà aperta fino a notte e sarà teatro di improvvisazioni jazz, come di musica folk sarda. Il « Teatro danza contemporanea di Roma » presenterà una serie di coreografie; si ascolteranno strumenti musicali popolari (come le launeddas di Sardegna) e «musica da favola». I dibattiti punteranno sul significato dell'ecologia, sull'ambiente e la sopravvivenza, sui valori naturalistici e le deturpazioni ambientali nel Lazio. Una « festa » con la partecipazione della città, per costruire, per partecipare, per prendere parte attiva al disegno di un futuro diverso, migliore di quello in cui viviamo. Fabrizio Carbone

Persone citate: Cesare Esposito, Fusano, Innocenzo Iii, Renato Nicolini

Luoghi citati: Lazio, Roma, Sardegna