Contro la sfida di Luciano Curino

Contro la sfida Contro la sfida (Segue dalla 1' pagina) manifestazioni, anche quelle minime... Dico ai giovani: proteggete questa società democratica, perché al di fuori di questa c'è solo il disastro ». Sono cose che la folla vuole sentir dire e interrompe spesso con applausi. «Ho detto quello che penso avrebbe detto Carlo Casalegno », conclude Levi, e gli applausi sono lunghi. (Oh, se li sentisse Casalegno, pensiamo). Anche il sindaco Novelli è spesso applaudito. Parla della crisi della società italiana, con il conseguente discredito delle istituzioni, oggi attaccate frontalmente, crisi incominciata da piazza Fontana. Strage non ancora chiarita, e « dobbiamo essere consapevoli che i momenti saranno sempre peggiori se questi chiarimenti non arriveranno ». Dice, ricordando questa giornata di sdegno: « A noi è sembrato di scorgere, nell'ondata di ribellione e di protesta che ha percorso le officine in sciopero e nelle tante espressioni di rivolta morale che hanno in queste ore coinvolto l'intera città, un feno¬ meno analogo a quello che portò, agli inizi di ottobre, migliaia di cittadini, migliaia di operai e migliaia di giovani e di studenti a sfilare, composti, fra le case grige del Borgo Vanchiglia, dietro il feretro del giovane Roberto Crescenzio, uno studente lavoratore divorato dallo stesso fuoco di intollerante violenza che ha animato la mente criminale di chi ha progettato il tentato assassinio di Carlo Casalegno ». Un bel discorso, che conclude: « Andiamo verso appuntamenti diffìcili. Ma ci andiamo con tutta la forza della nostra calma e della nostra fermezza: perché la calma e la fermezza hanno la stessa origine, nascono da una comune consapevolezza, da una certezza che ci unisce. Siamo dalla parte della storia. Siamo dalla parte della ragione. Di qui deriva la nostra forza: forza del coraggio contro la viltà delle barbarie; forza dell'intelligenza contro la stupidità criminale; forza della democrazia antifascista contro i suoi nemici ». Dice: « Noi faremo la nostra parte. Non molleremo ». Luciano Curino

Persone citate: Carlo Casalegno, Casalegno, Roberto Crescenzio