Ma la bistecca-iceberg piace al consumatore?
Ma la bistecca-iceberg piace al consumatore? Ma la bistecca-iceberg piace al consumatore? Da oggi in Italia si vende la carne congelata della Cee - A Torino, i macellai l'hanno proposta da un anno; ma i risultati sono incerti In quasi tutte le città comincia orbi la vendita della carne congelata che la Ccc ha fornito all'Italia a un prezzo particolarmente conveniente per (renare le costosissime importazioni di carne fresca bovina. L'Alma (azienda di Stato per gli interventi sul mercati agricoli) apre i suol frigoriferi e riversa nel negozi oltre 27 mila tonnellate di bistecche-Iceberg. L'operazione avviene con quasi un anno di ritardo (le prime vendite erano previste per lo scorso Natale) perché la carne congelata da noi non gode di buona fama. « La gente ricorda l'esperienza poco gradevole latta nell'immediato dopoguerra — spiega il presidente dei macellai Arturo Qulrighetti —. Si vendeva un prodotto grasso, duro, poco saporito ». Perplessi 1 consumatori, poco entusiasti i macellai, molti dei quali hanno sempre ostacolato la immissione nei negozi delle montagne di carne a lunga conservazione (intanto, pare che la custodia in frigo sia costata da dicembre a oggi oltre 9 milioni al mese). Incontrerà o no il gradimento del pubblico questo prodotto? « Errala la prevenzione contro le carni congelate », informa infatti un « avviso » sui giornali. Il testo, fitto fitto, esalta la bontà del prodetto, spiega l'infondatezza dei dubbi, 11 modo per scongelare le bistecche e insiste sulla convenienza del prezzo (da 2000 a 4100 lire il chilo). « E' carne buona davvero — afferma Qulrighetti —. Non è nemmeno lontana parente di quella che i torinesi hanno assaggiato 30-32 anni la. Oggi è meglio scelta e meglio conservata, vale quella fresca, ha lo stesso, alto valore nutritivo ». Ma i macellai torinesi non sono riusciti a convincere il consumatore, nonostante il loro impegno personale. Già un anno fa avevano acquistato grosse scorte in Moldavia, nei Carpazi e in altri Paesi dell'Europa Centrale. I frigoriferi sono stati riempiti i ncon 500 mila quintali di coscia c polpa di prima scelta e polpa comune, la cui vendita è cominciata la scorsa primavera in 250 negozi. Lo scorte sono ancora consistenti. « Ne vendiamo in media mille chili la settimana », calcola Qulrighetti, che ammette indirettamente l'insuccesso dell'iniziativa. Ci sono impennate 11 sabato, quando a Porta Palazzo la carne congelata va a ruba, ma durante ti resto della settimana le richieste si riducono. « ha gente non si fida ancora, chissà cosa blocca la massaia di fronte alla carne congelata? — si chiedono 1 macellai —. Se non riusciamo a sfondare con questa iniziativa di qui a pochi mesi arriveremo a pagare la carne fresca a 10 mila lire il chilo». Intanto, la carne dei Carpazi occupa ancora i frigoriferi, che mladsdcloctaslasctufegcilsslapN non possono accogliere 1 riforni I menti dell'Alma. « Ho però par- \ lato con il ministro Marcora dice Qulrighetti —. Ci sarà un secondo rifornimento da parte della Cce: ne approfitteremo anche noi, a Torino. Speriamo solo che la gente finalmente si convinca. Vorremmo che la spinta venisse da una personale constatazione della buona qualità della carne ». La situazione in sostanza è questa: mentre in Italia la carne congelata comincia la sua avventura (a Milano, il Comune ha offerto anche un « pubblico assaggio », con iniziative promozionali che ricordano la campagna per il pesce azzurro) a Torino si stenta a esaurire le scorte esistenti. Il successo dipende dal lancio pubblicitario in corso. Il prezzo è tentatore. E la qualità? Non resta che provare.
Persone citate: Arturo Qulrighetti, Marcora
Luoghi citati: Europa Centrale, Italia, Milano, Moldavia, Torino
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