Il teatrino di Macario è abusivo Da oggi il Comune può confiscarlo

Il teatrino di Macario è abusivo Da oggi il Comune può confiscarlo Continua la causa per la "bomboniera,, di via S. Teresa Il teatrino di Macario è abusivo Da oggi il Comune può confiscarlo Il pretore ha condannato a pene varianti tra 25 giorni e 3 mesi il costruttore, l'impresario, il direttore e l'ex direttore dei lavori - Avevano chiesto la licenza per un bar Tutti condannati 1 promotori e costruttori del teatrino di Macario. Cosi ha deciso ieri sera il pretore Palmdsano, chiudendo l'ultima animata udienza di un processo che ha suscitato scalpore, polemiche, critiche all'operato della amministrazione pubblica passata e presente. GII imputati sono stati riconosciuti responsabili di aver ottenuto una licenza per costruire una determinata, cosa e di averla In seguito modificata fino ad ottenere una struttura completamente difforme dali'originarla. Significa che da oggi l'autorità comunale può confiscare la «bomboniera» di via S. Teresa 10 e gestirla per gli usi che crede opportuni, magari anche offrendola subito alla compagnia di Macario. Meglio però usare il conddzdonale, perché dalla sentenza del pretore nasca una duplice serie di nuove e lunghe vertenze, penali da un lato, amministrative dall'altro: vedremo più avanti come. La sentenza. Bruno Agul, che voleva regalare il teatrino a Macario, è stato condannato a 3 mesi di arresto e 3 milioni di ammenda; l'impresario Franco Moglla a 2 mesi di arresto e 2 milioni di ammenda; l'architetto Uberto Serra, a 1 mese e 1.200.000 lire di ammenda; l'ex diretore dei lavori (difeso dall"aw. Scroce) che sd era battuto per dissociarsi dalle responsabilità degli altri imputati, a 25 giorni di arresto e 1 milione di ammenda. n magistrato ha inoltre ordinato l'acquisizione di parte dei verbali per accertare se dell'abuso edilizio sono eventualmente responsabili altre persone. Per tutti gli Imputati, i benefici di legge. Al di là della condanna penale, ciò che conta sono gli effetti amministrativi derivanti dalla responsabilità di aver commesso un abuso non fiscalizzabile, di aver cioè costruito un locale « radicalmente difforme nelle strutture e nella destinazione d'uso » da quello Indicato nella licenza. I difensori (prot. Barosdo per la parte amministrativa, Nlzzola, Zancan, Costanzo e Gianaria per gli aspetti penali) si sono battuti per dimostrare: che 11 comune conosceva fin dall'Inizio le intenzioni dell'Agui; che nell'Interrato di via S. Teresa sono state effettuate soltanto minime varianti perché non c'è differenza tra un locale destinato a cabaret o a teatro (« si tratta sempre di pubblico spettacolo »); ohe non c'è mai stato in alcuno l'intendimento di speculare sull'iniziativa. II pubblico ministero Semeraro ha invece sostenuto che l'Agui « facendosi scudo di Macario, avrebbe valorizzato il teatro per poi trarne un lucroso utile al termine del contratto stipulato con l'attore ». Cosa può accadere a questo punto? Intanto, gli imputati hanno subito appellato contro la sentenza, quindi si dovranno attendere le decisioni delle varie fasi di giudizio d'appello. L'azione penale viaggia tuttavia su un proprio binarlo, indipendente dalle deolsicnl che vorrà prenderà rarnministrazlone comunale. Il comune può infatti decidere di confiscare la « bomboniera », ma Agui impugnerebbe il provvedimento portando la questione al Tar. L'impugnazione sospende 11 provvedimento stesso. E se il Tar desse torto al comune? L'amministrazione non potrebbe ribadire la confisca, ma avrebbe diritto a ricorrere alla Corte dei Conti. Il Comune ha tuttavia uno spazio decisionale autonomo, nel senso che potrebbe trasformare il provvedimento di confisca in una multo. Dal che, tutto sommato, si deduce come la legislazione da un lato sia rigida e dall'altro offra scappatole e paradossi vari. Uno, ad esempio, è questo: la competente commissione comunale può concedere l'agibilità negata ieri, e in tal caso Macario avrebbe via libera per recitare con la sua compagnia. « Si sfiora veramente il grottesco — ha sottolineato l'aw. Zancan — Macario nel teatro di Agui non può entrare, mentre avrebbe accesso se il comune lo requisisse ». La requisizione costituirebbe un bel colpo per la pubblica amministrazione, perché la legge offre gratis al comune un locale costato circa un miliardo. Ma potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio nel futuro. Pier Paolo Benedetto Erminio Macario: non ha colpa, ma è rimasto senza il suo bel teatro