Siena: giudice accusato di concorso in omicidio

Siena: giudice accusato di concorso in omicidio Diede un permesso a detenuto che uccise Siena: giudice accusato di concorso in omicidio (Dalla redazione romana) Roma, 8 novembre. Antonello Baldi, ex giudice di sorveglianza a Siena, ha ricevuto una comunicazione giudiziaria per omicidio colposo, procurata evasione ed abuso di atti d'ufficio dal sostituto procuratore di Roma, Franco Plotino. Baldi, già sospeso dalla sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura dalle funzioni e dallo stipendio il 9 giugno del '77, era stato reintegrato in servizio con una revoca il primo ottobre scorso, ma contemporaneamente il Csm lo aveva trasferito con altre funzioni a Livorno. La grave iniziativa del sostituto procuratore Plotino ha preso il via da una denuncia dei carabinieri di Lucca che, nell'aprile scorso, lo indicarono come il responsabile di « procurata evasione » del detenuto Roberto Petrucci, che non era rientrato da un permesso concessogli nel marzo precedente. Altri rapporti furono spediti all'autorità giudiziaria in merito all' attività di Baldi. Venti giorni fa il magistrato ricevette 1' avviso di reato dalla procura di Roma, designata dalla Cassazione ad indagare. L'episodio si riferisce ad un permesso concesso a Giusep¬ pe Bel la no va il 31 gennaio di quest'anno, con scadenza alle ore 21 del 7 febbraio. Il Bellanova, analfabeta, sbagliò nella lettura e rientrò con 37 ore di ritardo. Nell'anno precedente, aveva usufruito di tre permessi ed era sempre stato puntuale. Processato dal pretore di Poggibonsi per evasione (il reato scatta dopo le dodici ore di ritardo), fu condannato a sei mesi di reclusione, la pena massima. Bellanova, comparso al processo a piede libero grazie ad un altro permesso, non rientrò in carcere a San Gimignano e, secondo l'accusa, nella notte tra il 18 e il 19 maggio scorso, avrebbe ucciso a scopo di rapina un contadino, Carlo Bertozzi. Di qui l'incriminazione dell'ex giudice di sorveglianza. Baldi. «La responsabilità del magistrato consisterebbe nel non aver previsto che il detenuto, una volta posto in libertà, avrebbe potuto uccidere. Analoga iniziativa è stata tentata nei confronti di Franco Basaglia, accusato di aver dimesso dall'ospedale psichiatrico un internato resosi poi colpevole di omicidio volontario », afferma Magistratura Democratica — la corrente di sinistra dell'Associazione — in un documento sulla vicenda.

Luoghi citati: Livorno, Lucca, Poggibonsi, Roma, San Gimignano, Siena