Occupato un liceo contro il carosello degli insegnanti

Occupato un liceo contro il carosello degli insegnanti E il "Parini,, di Milano Occupato un liceo contro il carosello degli insegnanti (Nostro servizio particolare) Milano, 8 novembre. Al termine di un'assemblea generale degli studenti (ne erano presenti oltre seicento, su un totale di milleduecento) il liceo Parini di Milano è stato occupato «a tempo indeterminato» per protesta «contro il continuo carosello dei docenti». L'episodio che sembra essere causa diretta della decisione degli allievi riguarda il professor Giovanni Gaglio che, da alcuni anni «incaricato a tempo indeterminato» per l'insegnamento dell'italiano e del latino, dovrebbe essere sostituito ora da un altro docente «provvisoriamente assegnato» al suo posto. Ma — hanno precisato oggi gli studenti, sottolineando di non avere nessuna ragione di rifiuto personale verso il nuovo insegnante — il fatto è stato solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Nella stessa sezione dove si è voluto imporre quest'ultimo avvicendamento, infatti si sono succeduti in tre anni, per le differenti materie, ben quaranta professori. «Una delle ragioni della crisi della scuola italiana — si legge nel documento stilato al termine dell'assemblea con r a i a o i i e tre soli astenuti contro 597 favorevoli « sta proprio nella mancanza di continuità di metodologia e di insegnamento ». E' una polemica sulla scuola, nella quale i risvolti politici non hanno parte attiva e, semmai, sono presenti soltanto come conseguenze. Anche la polemica con il ministro Malfatti è tenuta entro binari rigorosamente «professionali». A quaranta giorni dall'apertura dell'anno scolastico (nel 1977 anticipata di dieci giorni) «la situazione si dimostra inalterata rispetto agli anni passati». «Ciò — proseguono i giovani del Parini — dimostra come sempre le carenze del servizio pubblico e la non capacità nonché volontà del ministro Malfatti di modificare la realtà esistente nella scuola». Durante l'assemblea gli studenti hanno inoltre portato esempi di quanto succede in quasi tutte le scuole milanesi: il carosello d'insegnanti è, cifre alla mano, nella migliore delle ipotesi, almeno pari a quello del liceo Parini. Gli avvicendsmenti «ben lungi dal limitarsi ai primi tempi dell'anno scolastico» proseguono fino a primavera inoltrata. Nella loro agitazione, gli studenti sanno di contare, se non sul consenso, quanto meno sulla non ostilità dei loro docenti. Stamane, non ci sono stati problemi nel tenere la riunione (dalle nove alle undici) nell'aula magna, né si sono viste resistenze al momento di procedere all'occupazione. La sezione sindacale del personale insegnante ha inoltre fatto sapere ufficialmente di appoggiare la lotta per la continuità didattica, «pur non prendendo posizione in merito all'occupazione». Da anni il liceo Parini non era più al centro di fatti di cronaca. Nel 1966 in quest'istituto ci fu un episodio che anticipò la contestazione studentesca. «La Zanzara» — un giornale di classe — parlò «liberamente» di sesso. Fu scandalo: l'articolo sollevò scalpore tanto che se ne occupò anche la magistratura. Autori del giornaletto incriminato tre studenti: Claudia Beltramo-Ceppi, Marco Sassano, Marco De Poli. La prima ora abita a Firenze dov'è sposata con un editore e si occupa di traduzioni; gli altri due sono giornalisti. In quell'occasione la stragrande maggioranza degli studenti si trovò d'accordo nell'appoggiare i loro compagni, che trovarono sostegno anche presso alcuni docenti, come il preside, professor Daniele Mattalia, e la professoressa Maria Teresa Torre Rossi. Il Parini fu poi al centro dell'attività con assemblee, occupazioni ed intervento della polizia, durante l'intero periodo della contestazione studentesca. dvvllssd

Luoghi citati: Firenze, Milano