Chiesti dieci miliardi per il nobile romano

Chiesti dieci miliardi per il nobile romano Chiesti dieci miliardi per il nobile romano Nessun elemento utile finora nelle indagini Tradito dall'eccessiva puntualità il sequestrato (Dalla redazione romana) Roma, 8 novembre. La richiesta di un riscatto di dieci miliardi è stato fino ad o<?gi l'unico contatto tra la famiglia del duca Massimiliano Grazioli Lante della Rovere, rapito alle 18.30 di ieri a Settebagni accanto alla sua tenuta, e i rapitori. Da allora il telefono ha squillato soltanto per portare gli incoraggiamenti e la solidarietà dei numerosissimi amici che i duchi Delia Rovere contano in tutta Italia. Stamattina a Palazzo Grazioli si è svolta una riunione fra i familiari (la moglie Isa- bella Perrone e il figlio Giulio), un avvocato e alcuni amici intimi, per decidere l'atteggiamento da seguire con i rapitori. Gli esperti della polizia scientifica hanno invece esaminato attentamente la Bmw del duca, ritrovata nei pressi dell'aeroporto dell'Urbe poche ore dopo il rapimento del duca. Altri investigatori si sono recati nella tenuta per fare un sopralluogo. Un'ulteriore indagine è stata fatta sul luogo del rapimento, in via della Marcigliana (Salaria). Sembra però che fino a questo momento non siano emersi elementi utili per le indagini; è comunque certo che i rapitori conoscevano benissimo le abitudini del duca e hanno portato a termine il sequestro con molta abilità. In questo sono stati aiutati anche dalla puntualità del nobile romano, che era rigorosissima: da cinque anni, usava sempre la stessa auto e percorreva sempre la stessa I strada. La polizia non è riuscita neppure ad identificare il tipo di vettura utilizzata dai malviventi per il colpo. «Quando ho capito che si trattava di un rapimento — ha detto il fattore Luigi Nanni, che con la sua "126" seguiva la Bmw del duca nel momento in cui l'auto dei banditi ha stretto la grossa vettura per farla fermale — era troppo tardi per scappare. Ho visto due banditi sollevare di peso il padrone e caricarlo sulla macchina. Un altro bandito mi si è avvicinato, mi ha puntato contro la pistola gridandomi di sdraiarmi a terra e di stare calmo. Era nervoso, avevo paura che mi sparasse». La famiglia dei Lante della Rovere ha origini antichissime. Gli antenati del duca Massimiliano erano i mugnai dei Papi e il loro titolo nobiliare è stato concesso duecento anni fa dalla Santa Sede. Massimiliano Grazioli, 66 anni, è proprietario — tra l'altro — di una tenuta agricola modello di 534 ettari alle porte di Roma: sono chilometri e chilometri di pascoli, campi, piantagioni per colture varie. La moglie, Isabella Perrone, è sorella dell'ex direttore e proprietario del «Messaggero» Alessandro Perrone e ancora oggi possiede un quinto del pacchetto azionario del «Secolo XIX» di Genova. Il duca Grazioli

Persone citate: Alessandro Perrone, Delia Rovere, Grazioli, Isabella Perrone, Luigi Nanni, Massimiliano Grazioli, Perrone

Luoghi citati: Genova, Italia, Roma, Urbe