Parigi tratta con gli algerini (ma intanto prepara i "para")

Parigi tratta con gli algerini (ma intanto prepara i "para") Gli ostaggi francesi presi dal "Polisario" Parigi tratta con gli algerini (ma intanto prepara i "para") (Dal nostro corrispondente) Parigi, 2 novembre. La tensione franco-algerina sembra allentarsi (secondo i giornali francesi) dopo l'inizio della missione esplorativa di un alto funzionario del Quai d'Orsay inviato ad Algeri il 31 ottobre. Da parte francese si assicura che questa missione verrà spinta «il più a fondo possibile» per una soluzione positiva del problema degli ostaggi catturati dal Pronte Polisario. Si giudica poi con favore la dichiarazione della «Croce Rossa» araba sulla possibilità di un incontro con rappresentanti della Croce Rossa francese. Stamattina sono però ricominciate le voci sulla preparazione di un intervento militare, dato che parecchi DC 8 partiti da Tolosa nella notte hanno raggiunto Dakar, trasportando rinforzi per la guarnigione francese di Capo Verde, nel Senegal. Il ministero della Difesa ha confermato questa notizia, ammettendo che l'operazione è strettamente legata alla situazione in Mauritania. Pare che il rinforzo sia formato da trecento uomini, mezzi di trasporto, di ricognizione aerea, infrastrutture di trasmissione, e che il suo compito sia di rendere più efficiente la guarnigione di mille uomini che la Francia tiene in all'erta a Capo Verde. Non si dimentica infatti che all'epoca dell'intervento francese nello Zaire, la base di Capo Verde ha già servito di sostegno per il trasporto delle truppe marocchine inviate in aiuto del generale Mobutu. Il rinforzo della guarnigione non ha provocato d'altra parte complicazioni, data l'esistenza di un accordo tra la Francia e il Senegal in materia di difesa. Anche il portavoce dell'Eliseo ha confermato nel pomeriggio questa notizia, mentre le fonti ufficiose precisano che la situazione resta immutata; e cioè che «il governo francese continua a dare priorità all'azione diplomatica rispetto a quella militare». Si fa però notare che questi preparativi militari continuano perché «la Francia non accetterà mai manovre dilatorie, soprattutto se da esse emergesse il sospetto che non si vogliono offrire garanzie per la sicurezza futura dei cittadini francesi». Sempre da fonte ufficiosa si chiarisce che il governo francese (per quanto desideroso di risolvere per via diplomatica il problema creato dal sequestro degli ostaggi in Mauritania) intende far capi¬ re al Fronte Polisario e all'Algeria che la protezione militare dei cittadini francesi che lavorano in Africa «resta una pregiudiziale irrinunciabile ». Un altro chiarimento ufficioso dice che ancora una volta i rapporti franco-algerini sono messi alla prova da avvenimenti «esterni»; che basterebbe all'Algeria d'intervenire efficacemente presso il Fronte Polisario (come del resto chiede il recente messaggio di Giscard a Boumedienne) per bloccare tutti gli effetti negativi che questi avvenimenti esterni provocano nei rapporti tra i due Paesi. Pertanto, la situazione va considerata da un duplice punto di vista. Essa è in vista di una distensione, se Algeri mostrerà d'essere capace di esercitare un certo grado di persuasione verso il Fronte Polisario. Ma essa potrebbe anche irrigidirsi se il ricorso all'intervento militare risultasse l'unica soluzione. Stasera infine si è appreso che anche il tredicesimo reggimento dragoni paracadutisti, di stanza nella regione di Metz, è stato messo in stato di allarme. Si tratta di una unità speciale, unica nell'esercito francese ad avere il compito di missioni speciali d'intervento urgente. a. c-

Persone citate: Algeri, Metz