Limite di velocità: hanno ferito l'orgoglio del maschio italiano

Limite di velocità: hanno ferito l'orgoglio del maschio italiano SCOMPARIRANNO DALLE STRADE I "RAS DEL VOLANTE Limite di velocità: hanno ferito l'orgoglio del maschio italiano Si volta pagina. L'Italia a quattro ruote chiude un capitolo. Per trent'anni siamo stati i ras del volante, i fulmini dell'autostrada, i padroni della corsia di sinistra. Cosa succederà, adesso che ci tarpano le ali? Mi domando se gli studiosi e gli uffici competenti abbiano riflettuto abbastanza sulle conseguenze che il nuovo provvedimento avrà sul nostro popolo. — Un'ora esatta, ragazzi, Milano-Torino! — Io trentotto minuti TorinoNovara, da casello a casello! Insieme a quella dei cacciatori, era nata in questi anni I una nuova specie di Tartarini. I bar di quartiere erano il luogo d'incontro per sfide e scommesse. Non li vedremo più i centauri mascherati sfrecciare via davanti al nostro cofano, lui e lei foderati di nero, allacciati in rapinose accelerate. Ci superavano senza guardarci, come se andassero incontro coi loro caschi a destini ignoti a noi gente dei centodieci, preclusi a quel brivido di morte. Neppure la grande crisi del petrolio era riuscita a rallentare i fuggiaschi. Abbiamo vissuto « col piede sul chiodo », come si dice nel gergo dei corridori, facendo sbiancare la nonna sui sedile posteriore, ma c'è bisogno di correre così? e chi sta correndo, sono a centotrenta... Velocità eguale potere. Si può rinunciare al potere? Tirati da parte tu, ci ordinava la Porsche sfanalando perentoria. Perché il lei non è mai entrato nel dizionario dell'automobilista. Idiota, dove vai? strepita ancora oggi la più olimpica madre di famiglia. E poi fi sapeva che il piacere del sorpasso compensava molti disturbi, guariva da frustrazioni, medicava i fallimenti, curava l'angoscia. — Questo coglione — mormoravamo con una sterzata risolutoria, — perché non va in tram? Ecco, diventeremo un popolo di coglioni. Ragazzi, qui ci castrano. Sto parlando della nostra esuberanza latina, di noi figli di Nuvolari, con tradizioni famose in tutta Europa. Come riusciremo a trasformarci in guidatori svizzeri? Anzi, siccome l'idea viene dal Mec, mi viene il sospetto che sia tutta invidia. Devono essersi detti: questi straccioni di italiani, non è possibile che ce li troviamo avanti su tutte le strade, bisogna metterci un rimedio. Così adesso le nostre autostrade somiglieranno a un funerale di prima classe, tutti in fila mogi mogi, con le cinquecento a tenere il labaro. Ma è colpa nostra se siamo una razza di piloti purosangue, se fabbrichiamo macchine scattanti che ormai le comprano anche i tedeschi e persino i francesi, se siamo amanti della velocità e del rischio? Niente, tutti puniti. E io, che ho la macchinetta truccata, che dava la birra a fior di cilindrate? E io, che ho firmato una valanga di cambiali per potermi prendere la fuoriserie? Perché non se la prendono coi pullman di linea, che non ce n'è uno che stia nei limiti, quelli sì che sono bolidi inferociti, io che fastidio davo coi miei centoquarantacinque, che poi ci avevo messo un apparecchietto speciale per non bere benzina? Insomma non mi rassegno. Uno può essere un povero cristo, un fallite nella vita, ma non un fallito sull'autostrada, o in quel certo tratto di provinciale che quando lo facevo io, modestie a parte, curva e controcurva, non c'era nessuno che mi stava dietro. Così non ha senso neanche viaggiare, allora tanto vale andare in treno. Ecco cosa vogliono, che si vada in treno. Dicono: basta con lo spreco di vite umane. Ma non bastavano le cinture di sicurezza? Caso mai, rinforzate i guard-rail, mettete delle balle di paglia come nei circuiti, sono anni che lo dico, invece dei semafori, balle di paglia, e via la gente dai marciapiedi che a noi automobilisti ci ha sempre dato fastidio. Dunque si potevano fare un sacco di altre cose, prima di limitare la velocità. E adesso chi me lo dà l'orgasmo moloristico, dove finirà la libido del sorpasso? Finirà che ci saranno più delitti sessuali, un aumento degli stupri e delle violenze in genere. E poi dicono che non c'è la repressione in Italia... Capisco che il problema fosse sentito in altri paesi, dove non c'è sovrappopolazione, e se uno resta secco in un incidente non sai come sostituirlo, rimane una sedia vuota. Ma da noi, andiamo, con la crisi dei posti di lavoro, correre in auto of- 1 friva una piccola soluzione, an zi era un fatto demografico. Debellate come sono le grandi epidemie, finiti i conflitti militari, i conflitti stradali erano rimasti la sola forma di sfoltimento, l'unica lotteria per un impiego! Per non parlare della suddivisione in caste, peggio che in India. Hai la cinquecento, oc- , chio al tachimetro, cittadino di | serie B. Una volta si diceva: è uno da ottanta milioni all'anno. Adesso si dirà, per indicare uno indigente: è uno da centodieci all'ora. Volete sapere cosa succederà adesso? Che i sabati e le domeniche ci sarà una ressa incredibile agli autodromi nazionali (forse anche le piste di go-kart riapriranno i battenti) dove passeremo ore deliziose facendo vibrare le carrozzerie, fondendo i motori come ai bei tempi, seconda e terza, senti che ripresa, perché a noi non ce lo mettono il bavaglio, a noi non ci ferma nessuno, chiaro? Carlo Castellaneta

Persone citate: Carlo Castellaneta, Nuvolari, Ragazzi, Tartarini

Luoghi citati: Europa, India, Italia, Milano, Torino