Commando lancia 4 "molotov,, dentro una fabbrica di giocattoli

 Commando lancia 4 "molotov,, dentro una fabbrica di giocattoli Nello stabilimento Quercetti di via Bardonecchia Commando lancia 4 "molotov,, dentro una fabbrica di giocattoli Erano una decina di ragazzi e ragazze con passamontagna - E' andata in fiamme una catasta di scatoloni; pochi danni - L'attentato rivendicato da una sedicente "ronda proletaria" Hanno cercato di appiccare il fuoco a una fabbrica di giocattoli, è un attentato che pretende di avere risvolti politici, si sono usate le molotov, lasciati volantini. I danni sono limitati per il pronto intervento di alcuni operai che hanno spento le fiamme. E' accaduto alle 17,40 in via Bardonec¬ Il Hill Utili Hill Il chia 77 int. 16, nello stabilimento di Alessandro Quercetti, 57 anni, dove lavorano 150 operai. La via è semibuia, le poche lampade servono poco. Raccontano alcuni dipendenti della ditta: «Sono passati una decina di giovani, fra i diciotto e i venticinque anni, ragazzi e ragazze. Parlavano, non li avremmo neppure notati se pochi minuti più tardi non fossero ripassati davùr'i al cancello». Stavolta hanno 1 voui nascosti da passamontagna, nelle mani stringono bottiglie Incendiarie, ne scagliano quattro, due dentro lo stabilimento, le altre contro un magazzino della ditta che sorge da¬ vanti. Scoppia soltanto un ordigno, un altro si rompe contro il battente del magazzino, due vengono recuperati: sono formati da bottiglie di birra da tre quarti di litro, colme di liquido infiammabile. Il fuoco attacca una catasta di scatoloni ordinata a fianco dell'ingresso, con uno schiumogeno j le fiamme vengono spente. Gli atl tentatori, intanto, fuggono in direzione di via Frejus: gettate le bottiglie hanno appena avuto 11 tempo di allontanarsi. Nella fuga precipitosa abbandonano una ventina di volantini ciclostilati e i sette passamontagna colorati. Il manipolo degli attentatori costituirebbe una nuova organizzazione, sedicente «Ronda proletaria». Nel ciclostilato, dal perentorio titolo «Chiudere i covi del lavoro nero» , un lungo attacco al titolare dell'Industria: «Questa fabbrica produce giocattoli grazie al lavoro nero e allo sfruttamento di centinaia e centinaia di proletari». I mascherati, inoltre, aggiungono: «Col supersfruttamento di noi operai e del lavoro a domicilio e su commessa, il padrone ha trovato i soldi per costruirsi un nuovo stabilimento». Alessandro Quercetti respinge con forza le accuse: «Non c'è lavoro nero, non diamo commesse a domicilio. E' vero, invece, che stiamo costruendo un nuovo stabilimento. Io ho cominciato da solo, nel 1950, poi la piccola ditta è diventata un'industria. E forse questo ha dato noia a qualcuno». Sul posto sono accorse le radiomobili del commissariato di zona e gli uomini dell'ufficio politico. 1111 > 11111 i 11M11H iMIT jl Alessandro Quercetti proprietario dell'azienda - Il magazzino distrutto

Persone citate: Alessandro Quercetti, Quercetti