Le radio private e i diritti d'autore: decide il giudice di Giuseppe Fedi

Le radio private e i diritti d'autore: decide il giudice Alcune si rifiutano di pagarli Le radio private e i diritti d'autore: decide il giudice Roma, 26 ottobre. Secondo una stima recente te radio private operanti in Italia sono circa millecinquecento. Quante pagano i diritti d'autore alla Siae? «Prima della sentenza del pretore di Cairo Montenotte che ha intimato ad una emittente locale di pagare una multa per avere "evaso" la Siae — spiegano alla società — erano un centinaio. Il provvedimento ha avuto un notevole effetto psicologico: molte radio hanno regolarizzato la loro posizione. Per quanto ci riguarda cerchiamo sempre un accordo con le associazioni di categoria. Moltissime stazioni svolgono un'attività di ordine politico ma riempiono ore di trasmissione utilizzando musica. Non si vede per quali motivi non debbano pagare un'imposta prevista dalla leg- ge e che viene a costare 60 lire a composizione». Contro la Siae si è schierata la Federazione radio democratiche. I responsabili della Fred hanno citato in giudizio la società perché la magistratura si pronunci chiaramente sulla legittimità e le modalità dei pagamenti pretesi sugli spettacoli e altre attività culturali. «Vogliamo allargare la nostra battaglia a tutto il problema Siae — spiega Sandro Silvestri. — Per questo il 12 novembre a Milano si svolgerà un convegno aperto a tutte le associazioni culturali democratiche e alle forze politiche per aprire la discussione sui diritti d'autore in Italia». «Secondo noi — sottolinea Silvestri — è giusto che paghino i diritti d'autore le radio commerciali che trasmettono musica per catturare la pubblicità. Il discorso cambia per le nostre emittenti: non hanno alcun fine di lucro e i diritti alla Siae non li devono pagare. Nell'attacco concentrico contro le radio democratiche si passa dalla chiusura violenta a quella più sottile fatta dalla Siae con lo strangolamento economico. La sentenza del pretore di Cairo Montenotte si è risolta dì fatto in un guaio per la società degli autori. Fino a quando la Cassazione non si pronuncerà in maniera definitiva nessuna radio dovrà pagare». La Fred contesta alla Siae il diritto legale di chiedere denari per i dischi trasmessi, sostenendo che nelle radio c'è solo un consumo d'uso e il diritto d'autore è già stato pagato all'acquisto del disco, e di presentarsi come l'unica rappresentante degli autori. «Lottizzata secondo proporzioni politiche, la Siae — affermano i rappresentanti della Federazione raSio democratiche — ha sempre Scassato cifre enormi senza seguire criteri oggettivi e riconoscibili. Non a caso la forma di pagamento richiesto è quella forfettaria». Il dott. Contu, della emittente radiotelevisiva «Gbr», dopo aver premesso che «è iiiiiimiiiiHiiiiiiiimmiiiimiimtmiiiiiiiiiiiii giusto pagare i diritti d'autore», dice: «Non abbiamo alcun limite di protezione a livello di libertà gestionale e auspichiamo da tempo una regolamentazione in materia. I diritti devono essere richie sti sulla base dei programmi I trasmessi e soprattutto non , vanno usati come arma per \ affogare le radio libere». I E la Rai? «Per due anni e I mezzo — informa il capo ufficio stampa Dino Basili — siamo stati senza contratto con la Siae. Poi tutto si è aggiustato e da sei mesi i nostri rapporti con la società sono corretti e improntati al massimo spirilo di collaborazio- [I ! j ! ! ! ne. Paghiamo una cifra fissa \ che poi la Siae ripartisce fra i j suoi autori. Quest'anno sbor-1 seremo tra i 18 et 19 miliardi, ! destinati a salire, nel '78, a venti». I Giuseppe Fedi '

Persone citate: Contu, Dino Basili, Sandro Silvestri

Luoghi citati: Cairo Montenotte, Italia, Milano, Roma